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Automobili intelligenti. E adesso ci diranno anche se siamo troppo nervosi per guidare

di Maria Rita Montebelli

La nostra auto presto sarà in grado di monitorare il nostro stato emotivo e forse anche di consigliarci di calmarci un po’ prima di metterci alla guida, qualora ci percepisse troppo nervosi. Un filone di ricerca, inaugurato dal Politecnico di Losanna, in collaborazione con l’industria automobilistica francese

16 MAR - Lo stato emotivo di un guidatore può influenzare il rischio di incidenti. Esattamente come la stanchezza. Partendo da questo assunto, un gruppo di ricercatori dell’Ecole Polytechnique Fédérale di Losanna (EPFL), in collaborazione con la PSA Peugeot Citroën, hanno messo a punto un rilevatore di emozioni da auto, in pratica una piccola telecamera, in grado di interpretare lo stato emotivo del guidatore.
 
Diverse tecnologie consentono di ‘leggere’ le espressioni del viso e di individuare così una delle sette emozioni universali che una persona può avvertire in un determinato momento: paura, rabbia, gioia, tristezza, disgusto, sorpresa, sospetto. Applicazioni di grande utilità ad esempio nel marketing o nella realizzazione dei video-giochi. E forse da oggi dunque anche nell’industria automobilistica per aumentare la sicurezza alla guida.
 
Un guidatore nervoso e arrabbiato è quello che mette più a rischio la sua incolumità e quella degli altri perché le arrabbiature riducono la sua capacità di attenzione e aumentano la sua aggressività. Non è facile ovviamente che un computer, per quanto sofisticato, riesca ad interpretare un’espressione umana, soprattutto nel ristretto ambito dell’abitacolo di una macchina; ma secondo i ricercatori svizzeri del Signal Processing 5 Laboratory dell’EPFL, un close up sul volto del guidatore potrebbe facilitare il compito. E così in collaborazione con la Citroën e la Peugeot, è stato messo a punto un ‘detector di emozioni’, addestrato a riconoscere l’irritazione sul viso del guidatore, che si avvale di una telecamera ad infrarossi, posizionata dietro il volante.
 
Il problema naturalmente è che ognuno di noi manifesta il suo disappunto in modi diversi, chi a parole, chi prendendo a calci un oggetto, chi rimanendo impassibile. In questa fare il computer rileva emozioni è stato addestrato a riconoscere le espressioni di rabbia e di disgusto, facendogli memorizzare una serie di foto di persone con questa mimica facciale e confrontando questi modelli con l’espressione del soggetto alla guida. I primi risultati dell’esperimento sono stati promettenti. Adesso si punta a velocizzare il riconoscimento ‘per confronto’ delle emozioni e a mettere a punto un algoritmo ancora più preciso e sofisticato per l’individuazione dei guidatori nervosi e irritati.
 
Maria Rita Montebelli

16 marzo 2014
© Riproduzione riservata

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