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Le nuove tecnologie al servizio della persona con diabete

di Maria Rita Montebelli

Un nuovo software avanzato, l’Ambulatory Glucose Profile (AGP), messo a punto da Abbott, consente di disegnare ‘un film dei valori della glicemia’ nelle 24 ore, senza bisogno di pungersi continuamente il dito. Un controllo accurato, in piena libertà, che aiuta il medico ad adeguare in maniera più efficace la terapia insulinica.

11 MAR - Quali sono i bisogni insoddisfatti e gli aspetti chiave nella gestione della persona con diabete? Le risposte in una ricerca quali-qualitativa, commissionata da Abbott a Doxa Pharma e condotta in Italia, Francia e Germania su un campione di 600 persone con diabete di tipo 1 e 2, in trattamento con insulina. Per 4 italiani su 10 la gestione del diabete comporta molte limitazioni, perché è necessario tenere sotto controllo l’alimentazione (44%), per il dover assumere l’insulina (42%) e per la necessità di misurarsi la glicemia (29%).
 
“Nonostante i tanti progressi compiuti negli ultimi vent’anni nella gestione di questa malattia – sostiene il prof. Salvatore Caputo, presidente di Diabete Italia – il diabete continua ad impattare pesantemente sulla vita quotidiana di chi ne è affetto.” Nel caso dell’automonitoraggio della glicemia ad esempio, dalla ricerca emerge che mediamente le persone con diabete sono ben consapevoli dell’importanza dell’autocontrollo, ma il 71% lo fa al massimo tre volte al giorno, per ‘noia’ (28%) o perché lo percepisce come una ‘limitazione alla libertà’ (25%) o per ‘stress’ (25%). La puntura al dito necessaria per misurare la glicemia da sangue capillare è considerata inoltre un ostacolo alla regolarità dell’autocontrollo dalla metà degli intervistati. “Un monitoraggio della glicemia insufficiente –spiega il prof. Caputo – espone le persone con diabete al rischio di crisi ipoglicemiche o iperglicemiche, che possono portare ad un aumento degli accessi al pronto soccorso, con pesanti ricadute sui costi a carico del SSN. Per non parlare poi dell’aumentato rischio di complicanze quali retinopatia, neuropatia, nefropatia e malattie cardiovascolari”.
 
Gli intervistati hanno in effetti rivelato di aver presentato in media nell’ultimo anno 10 crisi ipoglicemiche e 14 crisi iperglicemiche, mentre il 40% riferisce di aver dovuto far ricorso al pronto soccorso almeno una volta, nello stesso periodo. “L’educazione terapeutica- ricorda Egidio Archerio, presidente di FAND (Federazione Associazione Nazionale Diabetici) - è fondamentale per motivare le persone ad un corretto stile di vita e ad un adeguato automonitoraggio della glicemia, che ha un ruolo chiave nella gestione della malattia. Le nuove tecnologie e tutte le innovazioni in grado di venire incontro ai nostri bisogni sono dunque le benvenute ”. Il 69% degli intervistati è preoccupato del fatto che un malfunzionamento del glucometro possa esporli al rischio di episodi di ipo o di iperglicemia; la mancanza di controllo durante la notte rappresenta invece un problema per la metà circa di loro.
 
“La tecnologia può aiutarci a dare delle risposte a questi unmet needs – afferma il prof. Emanuele Bosi, Dipartimento ‘Endocrinologia e Diabetologia’ Università Vita –Salute San Raffaele di Milano – attraverso dei sistemi di monitoraggio innovativi. E’ ad esempio in fase di sviluppo una nuova tecnologia di sensori che utilizza l’Ambulatory Glucose Profile (AGP); rappresenta una svolta epocale, che ci aiuterà a controllare meglio questa patologia”. L’AGP, sviluppato da Abbott, è un software avanzato capace di ‘riassumere’ statisticamente le glicemie di più giorni e di presentarle come grafico; viene disegnato così il quadro della giornata tipo della persona con diabete, con le oscillazioni dei valori di glicemia. Questo offre ai medici un importante supporto decisionale per operare le variazioni della terapia insulinica. Le glicemie del paziente vengono rilevate in maniera continua per 14 giorni; questo consente al sistema di predire l’andamento della glicemia per i successivi 30 giorni, con un’accuratezza del 90-95%. “L’AGP consente di leggere in continuo e in tempo reale i valori di glicemia – spiega il prof. Bosi – ottenendo informazioni non influenzate da oscillazioni momentanee e soprattutto senza doversi pungere continuamente. Questo software realizza una sorta di ‘film dei valori di glucosio’ che aiuta enormemente anche il medico, fornendogli un quadro molto fedele delle condizioni reali del paziente. Un passo avanti concreto nella gestione di questa malattia, grazie al progresso tecnologico.”
 
Maria Rita Montebelli

11 marzo 2014
© Riproduzione riservata

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