Anoressia nervosa. Università di Napoli leader in Italia per ricerca e terapia
Il riconoscimento arriva dall’agenzia americana Expertscape. Monitorate le pubblicazioni e le citazioni apparse negli ultimi 10 anni sulle principali riviste scientifiche internazionali. Il centro SUN del Dipartimento psichiatria di Napoli è risultato primo in Italia dopo la valutazione dell’impact factor dei lavori pubblicati.
04 MAR - Il Centro per i Disturbi dell’Alimentazione del Dipartimento di Psichiatria dell’Università di Napoli "SUN" è al primo posto in Italia per la ricerca e il trattamento dell’anoressia nervosa. Lo riporta l’agenzia americana Expertscape (expertscape.com) che monitora gli articoli, le pubblicazioni e le citazioni apparse negli ultimi dieci anni sulle principali riviste scientifiche internazionali, valutandone l’impact factor e partendo dal database PubMed, primo punto di riferimento informativo della comunità biomedica mondiale.
Nella speciale classifica redatta nei giorni scorsi da Expertscape, il Dipartimento di Psichiatria dell’Università di Napoli SUN, diretto da
Mario Maj, precede le strutture degli atenei di Torino, Padova e Firenze. Non solo:
Palmiero Monteleone, sempre della SUN e sempre seguendo i medesimi criteri, è considerato da Expertscape il maggiore esperto italiano per l’anoressia nervosa.
Il Centro per i Disturbi dell’Alimentazione del Dipartimento di Psichiatria della SUN ha iniziato la sua attività nel gennaio 1996 ed è stato riconosciuto come Centro Pilota Regionale dalla Regione Campania con delibera della Giunta nel settembre 2002. Dall’inizio della sua attività il Centro ha preso in carico oltre 1800 pazienti (il numero di quelli visitati è naturalmente molto maggiore) a oltre 300 dei quali è stata diagnosticata un’anoressia nervosa.
“L’anoressia nervosa - spiega Maj - è una condizione caratterizzata da consistente perdita di peso, intensa paura di ingrassare anche se si è sottopeso, e disturbi della propria immagine corporea. La sua incidenza è stimata in almeno 8 nuovi casi per 100.000 donne in un anno. Negli studi condotti su popolazioni cliniche, gli uomini rappresentano tra il 5 e il 10% dei casi”.
La fascia di età in cui l’esordio si manifesta più spesso è quella tra i 15 e i 19 anni. “Stiamo osservando però – prosegue Maj – un aumento dei casi a esordio precoce, in parte spiegato dall’abbassamento dell’età del menarca, ma probabilmente anche collegato ad un’anticipazione dell’età in cui gli adolescenti sono esposti alle pressioni socioculturali orientate alla magrezza, attraverso mezzi di comunicazione come Internet”.
I pericoli non devono essere sottovalutati.“Un esordio più precoce – conclude Maj - comporta un rischio maggiore di danni permanenti secondari alla denutrizione, soprattutto a carico di quei tessuti che non hanno ancora raggiunto una piena maturazione, come le ossa e il sistema nervoso centrale”.
04 marzo 2014
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