Diabete. Sanofi ritira dal commercio farmaco a base di fenformina
Plauso dalla Società italiana di diabetologia e da Diabete Italia. "Migliaia di pazienti italiani erano ancora in terapia con questo farmaco pericoloso e per questo sostituito in tutto il mondo con la più sicura metformina". E avvertono: "chi è interapia con Bidiabe si rivolga subito al medico per la pronta sostituzione del farmaco"
25 OTT - "Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso umano Bidiabe". Così nella
Gazzetta Ufficiale n. 244 dello scorso 17 ottobre, l'Aifa aveva comunicato il ritiro del farmaco per il diabete a base di fenformina prodotto da Sanofi.
Plauso degli addetti ai lavori. Per la Società italiana di diabetologia (Sid) che, in una nota siglata dal suo presidente,
Stefano Del Prato, esprime il suo profondo apprezzamento per la decisione di Sanofi, "dato che a settembre i diabetologi italiani avevano attirato l’attenzione su fatto che diverse migliaia di pazienti nel nostro Paese fossero ancora in terapia con questo farmaco contenente fenformina, da sempre considerata un farmaco pericoloso e per questo sostituita praticamente in tutto il mondo con la ben più sicura metformina".
E plauso anche da Diabete Italia. “E’ stato fatto quello che si doveva fare", ha detto il presidente
Salvatore Caputo. Che ha aggiunto: "
E’ giusto riconoscere all’azienda farmaceutica Sanofi di avere avuto il coraggio e il buon senso, dopo la denuncia da noi fatta in occasione del consueto incontro con i giornalisti al congresso europeo di diabetologia qualche settimana fa, di ritirare dal mercato un farmaco i cui benefici erano spesso inferiori ai rischi, soprattutto a fronte dell’esistenza di molti altri prodotti più efficaci e sicuri”.
"La fenformina - spiega poi la Società italiana di diabetologia - è entrata in commercio molti anni fa, quando le regole per verificare la sicurezza di un farmaco erano decisamente meno ferree di quelle vigenti. Eppure è restata disponibile fino a qualche giorno fa, e adesso ritirata dal commercio solo grazie all’iniziativa dell’azienda produttrice (che ha fatto tesoro delle segnalazioni delle società scientifiche di diabetologia) e non su indicazione dall’agenzia regolatoria. Tutto questo mentre altri farmaci per la cura del diabete di ultima generazione, ormai dimostratisi sicuri, restano vincolati a incomprensibili piani terapeutici e tetti di spesa".
"La Sid, nell’augurarsi che anche i pazienti italiani possano usufruire pienamente delle terapie per il diabete di ultima generazione - conclude la nota - ricorda a tutte quelle persone con diabete che fossero in terapia con Bidiabe di rivolgersi a uno specialista diabetologo o al proprio medico di famiglia, per la pronta sostituzione del farmaco".
25 ottobre 2013
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