Mielofibrosi. Inizia l’arruolamento per lo studio di fase III PERSIST-1 su pacritinib
Lo studio randomizzato prevede l’iscrizione di 270 pazienti e valuterà la sicurezza e l'efficacia del farmaco rispetto alla migliore terapia disponibile per questa malattia cronica del midollo osseo. I pazienti con mielofibrosi saranno iscritti allo studio PERSIST-1 senza esclusione dei pazienti con piastrinopenia.
10 GEN - Inizia in questi giorni l’arruolamento per uno studio clinico di Fase III, noto come PERSIST-1 o PAC325, su pacritinib, inibitore sperimentale della JAK2 di CTI, valutato per il trattamento di pazienti con mielofibrosi. Lo studio randomizzato prevede l’iscrizione di 270 pazienti e valuterà la sicurezza e l'efficacia del farmaco rispetto alla migliore terapia disponibile (esclusi gli inibitori della JAK), in pazienti con mielofibrosi. La notizia è stata diffusa ieri da Cell Therapeutics.
La mielofibrosi è classificata come una neoplasia mieloproliferativa ed è una malattia cronica del midollo osseo. La mielofibrosi è causata da un accumulo di cellule maligne nel midollo osseo che innescano una risposta infiammatoria provocando cicatrici nello stesso e, limitando la sua capacità di produrre globuli rossi, essa spinge la milza e il fegato ad assumere questa funzione. I sintomi che derivano da questa malattia comprendono l’ingrandimento della milza, anemia, stanchezza estrema e dolore. Si stima che la prevalenza della mielofibrosi è di circa 30.000 casi negli Stati Uniti. “L'attuale trattamento della mielofibrosi, mirando all'inibizione della JAK2, ha dimostrato di essere efficace nella gestione dei sintomi debilitanti che sono associati a questa malattia, anche se la trombocitopenia e l’anemia continuano ad essere una sfida nel trattamento della patologia”, ha dichiarato Steven E. Benner, MD, Chief Medical Officer di CTI.
Pacritinib è un inibitore orale della tirosina chinasi (TKI) con una duplice attività contro la JAK2 e la FLT3, che ha dimostrato, in studi clinici di Fase II, benefìci clinici significativi e una buona tollerabilità in pazienti con mielofibrosi, senza causare evidente trombocitopenia o anemia correlata al farmaco. Gli enzimi della famiglia JAK sono una componente centrale nei percorsi della trasduzione del segnale, i quali sono fondamentali per la normale crescita e lo sviluppo delle cellule del sangue, nonché espressione di citochine infiammatorie e di risposte immunitarie. È stato dimostrato che le mutazioni in queste chinasi sono direttamente legate allo sviluppo di una varietà di tumori connessi al sangue, comprese le neoplasie mieloproliferative, la leucemia e il linfoma. Pacritinib ha ricevuto la designazione di farmaco orfano negli Stati Uniti e in Europa. “I dati provenienti da precedenti studi di pacritinib – ha continuato Benner - hanno dimostrato un miglioramento clinicamente significativo dei sintomi, senza soppressione di piastrine o di globuli rossi. Noi crediamo che pacritinib abbia il potenziale per dimostrarsi un'opzione di trattamento efficace e ben tollerato per i pazienti con mielofibrosi, e siamo lieti di dare avvio allo studio clinico PERSIST-1 di Fase III”.
PERSIST-1 è uno studio multicentrico, randomizzato, controllato di Fase III che confronta l'efficacia e la sicurezza di pacritinib con quella della migliore terapia disponibile in pazienti con mielofibrosi primaria, mielofibrosi post-policitemia vera o mielofibrosi post-trombocitemia essenziale. Un totale di 270 pazienti eleggibili saranno randomizzati 2:1 a ricevere 400 mg di pacritinib per via orale, una volta al giorno o la migliore terapia disponibile. La migliore terapia disponibile include qualsiasi trattamento medico con l'esclusione degli inibitori JAK. Non ci sarà alcuna esclusione di pazienti per conta piastrinica. L'endpoint primario sarà la percentuale di pazienti che hanno raggiunto una riduzione ≥ 35% del volume della milza, misurato con RM o TC a 24 settimane di trattamento. Lo studio prevede l’iscrizione di pazienti in centri clinici in Europa, Australia e negli Stati Uniti.
I pazienti con mielofibrosi saranno iscritti allo studio PERSIST-1 senza esclusione dei pazienti con piastrinopenia.
10 gennaio 2013
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