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Un migliore utilizzo dei vaccini potrebbe ridurre l’uso di antibiotici di 2,5 miliardi di dosi all’anno. Il nuovo Report dell’Oms

di E.M.

Maggiori investimenti nei vaccini potrebbero evitare decessi dovuti alla resistenza antimicrobica, ridurre l’uso di antibiotici  e potrebbero far risparmiare un terzo dei costi ospedalieri associati alla antibiotico resistenza. “Aumentare l’accesso ai vaccini esistenti e svilupparne di nuovi per malattie critiche, come la tubercolosi, è fondamentale per salvare vite umane e invertire la tendenza sulla resistenza antimicrobica” ha ricordato Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms

11 OTT -

I vaccini contro 24 agenti patogeni potrebbero ridurre, a livello globale, del 22% il numero di antibiotici necessari, ben 2,5 miliardi di dosi medie giornaliere di mantenimento ogni anno, sostenendo gli sforzi mondiali per affrontare la resistenza antimicrobica (Amr). Mentre alcuni di questi vaccini sono già disponibili ma sottoutilizzati, altri dovrebbero essere sviluppati e immessi sul mercato il prima possibile.

È quanto emerge da un nuovo rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità “Stima dell’impatto dei vaccini nella riduzione della resistenza antimicrobica e dell’uso di antibiotici” che amplia uno studio dell’Oms pubblicato su BMJ Global Health lo scorso anno.

Il nuovo Report valuta il ruolo dei vaccini nella riduzione della resistenza antimicrobica e fornisce raccomandazioni per migliorare l’impatto dei vaccini sulla resistenza antimicrobica. In particolare, valuta 44 vaccini mirati a 24 agenti patogeni: 19 batteri, quattro virus e un parassita. Dal momento in cui le infezioni possono provocare più sindromi e variare tra i gruppi di età, in diversi casi è stato valutato più di un vaccino per agente patogeno e il suo impatto sulla resistenza antimicrobica.

I patogeni sotto le lente sono: Acinetobacter baumannii, Campylobacter jejuni, Clostridioides difficile, Enterococcus faecium, Escherichia coli enterotossigenico (ETEC), Escherichia coli patogeno extraintestinale (ExPEC), Streptococco di gruppo A (GAS), Haemophilus influenzae di tipo B (Hib), Helicobacter pylori, Klebsiella pneumoniae, Mycobacterium tuberculosis, Neisseria gonorrhoeae, Salmonella non tifoidea, Pseudomonas aeruginosa, Salmonella Paratyphi A, Salmonella typhi, Shigella, Staphylococcus aureus, Streptococcus pneumoniae, Plasmodium falciparum (malaria), influenza, norovirus, rotavirus, virus respiratorio sinciziale (RSV).

I numeri. Ogni anno, quasi 5 milioni di decessi sono associati alla resistenza antimicrobica a livello globale. I vaccini sono una parte essenziale della risposta per ridurre la resistenza antimicrobica in quanto prevengono le infezioni, riducono l’utilizzo e l’uso eccessivo di antimicrobici e rallentano l’emergere e la diffusione di agenti patogeni resistenti ai farmaci, ricorda una nota dell’Oms.


Si stima che i vaccini già in uso contro la polmonite da pneumococco, l’Haemophilus influenzae di tipo B (Hib, un batterio che causa polmonite e meningite) e il tifo potrebbero evitare fino a 106mila decessi associati alla resistenza antimicrobica ogni anno. E guardando al futuro, quando i nuovi vaccini per la tubercolosi (TB) e la Klebsiella pneumoniae saranno sviluppati e distribuiti a livello globale, ogni anno si potrebbero evitare altri 543mila decessi associati alla Amr. A questo proposito, ricorda l’Oms, mentre nuovi vaccini contro la tubercolosi sono in fase di sperimentazione clinica, è in fase iniziale di sviluppo un vaccino contro la Klebsiella pneumoniae

“Affrontare la resistenza antimicrobica inizia con la prevenzione delle infezioni e i vaccini sono tra gli strumenti più potenti per farlo – ha affermato il dottor Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms – prevenire è meglio che curare, e aumentare l’accesso ai vaccini esistenti e svilupparne di nuovi per malattie critiche, come la tubercolosi, è fondamentale per salvare vite umane e invertire la tendenza sulla resistenza antimicrobica”.

I vaccini sono fondamentali per prevenire l’infezione Le persone vaccinate, sottolinea ancora la nota, hanno meno infezioni e sono protette contro potenziali complicanze da infezioni secondarie che potrebbero richiedere farmaci antimicrobici o richiedere il ricovero in ospedale.

Il rapporto quindi ha analizzato l’impatto dei vaccini già autorizzati e dei vaccini in varie fasi di sviluppo:
- con il vaccino contro lo Streptococcus pneumoniae si potrebbero risparmiare 33 milioni di dosi di antibiotici ogni anno, se l’obiettivo dell’Agenda di Immunizzazione 2030 del 90% dei bambini del mondo fosse vaccinato, così come gli anziani;
quello contro il tifo potrebbe far risparmiare 45 milioni di dosi di antibiotici, se la loro introduzione fosse accelerata nei paesi ad alta pressione;
- il vaccino contro la malaria causata da Plasmodium falciparum potrebbe far risparmiare fino a 25 milioni di dosi di antibiotici, che vengono spesso utilizzate in modo improprio per cercare di curare la malaria;
- quello contro la tubercolosi potrebbe avere l’impatto più elevato una volta sviluppato, risparmiando tra 1,2 e 1,9 miliardi di dosi di antibiotici, una parte significativa degli 11,3 miliardi di dosi utilizzate ogni anno contro le malattie trattate in questo rapporto.

I vaccini potrebbero ridurre significativamente i notevoli costi economici della resistenza antimicrobica A livello globale, i costi ospedalieri per il trattamento di agenti patogeni resistenti valutati nel rapporto sono stimati in 730 miliardi di dollari all’anno. Se i vaccini potessero essere distribuiti contro tutti i patogeni valutati, potrebbero far risparmiare un terzo dei costi ospedalieri associati alla resistenza antimicrobica.

In occasione della 79ª riunione di alto livello dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite sulla resistenza antimicrobica del 26 settembre, i leader mondiali hanno approvato una dichiarazione politica in cui si impegnano a raggiungere una serie chiara di obiettivi e azioni, tra cui la riduzione del 10% entro il 2030 dei circa 4,95 milioni di decessi umani all’anno associati alla resistenza antimicrobica batterica. La dichiarazione sottolinea aspetti chiave, tra cui l’importanza dell’accesso a vaccini, medicinali, trattamenti e diagnostica, chiedendo al contempo incentivi e meccanismi di finanziamento per guidare la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo sanitari multisettoriali nella lotta contro la resistenza antimicrobica.

E.M.



11 ottobre 2024
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