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24 NOVEMBRE 2024
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Ossigeno ozono terapia. Efficace contro oltre 100 patologie e ora in corso una sperimentazione nel contrasto dell’antibiotico-resistenza. Il congresso Sioot a Roma


L’ozono è un antivirale naturale, non invasivo e privo di effetti collaterali: è attivo un protocollo di sperimentazione SIOOT con l’Università Cattolica per confermare l’efficacia dell’ozonoterapia nel trattamento delle infezioni sostenute da batteri resistenti. Il punto in occasione del VI Congresso Internazionale SIOOT, in corso nella Capitale

16 MAG -

Una terapia ‘secolare’, conosciuta e applicata da più di 100 anni, che può essere straordinariamente moderna per trattare diverse patologie rilevanti dal punto di vista epidemiologico e anche molto attuali sul fronte delle sfide sanitarie globali, consentendo di accostare alla medicina basata sul farmaco metodi meno invasivi e con meno effetti collaterali. E' la definizione che oggi gli esperti riuniti al VI Congresso Internazionale di Ossigeno Ozono Terapia organizzato dalla SIOOT, la società scientifica internazionale che da oltre quarant’anni promuove lo studio e il progresso dell'ozono terapia. L'evento è in programma fino al 18 maggio all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, e darà spazio alla discussione delle evidenze passate e presenti sulle applicazioni mediche dell’ozono, che risalgono alla metà dell’800 e che oggi trovano base scientifica in oltre 50 lavori pubblicati dalla SIOOT, cui si aggiungono 18 protocolli validati per il trattamento di patologie veterinarie. Senza dimenticare l’impiego dell’ozono in agricoltura, negli allevamenti e nell’industria alimentare, e per la sanificazione di acque e ambienti, non ultimo durante la recente pandemia.


Infezioni, disturbi muscolo-scheletrici, malattie infiammatorie e vascolari: sono oltre 100 le patologie per le quali è stata dimostrata l’efficacia dell’ossigeno ozono terapia, da sola o in combinazione con le terapie farmacologiche per potenziarne i benefici. L’applicazione si basa sua una miscela di ossigeno e ozono, somministrata secondo specifici protocolli stilati dalla Società Scientifica Internazionale di Ossigeno Ozono Terapia (SIOOT) e validati dal Ministero della Salute, che agisce stimolando il sistema immunitario e aumentando le capacità antiossidanti delle strutture cellulari, proteggendo così l’organismo da fenomeni infiammatori e degenerativi. Utilizzata con successo per il trattamento dell’infezione da Sars-Cov-2, l’ozono terapia è oggi applicata anche nella terapia del long-Covid ed è protagonista di importanti studi scientifici per il contrasto dell’antibiotico-resistenza e in ambito oncologico.

Il Congresso rappresenta il più importante appuntamento per la comunità medica interessata da questa disciplina che in Italia conta circa 4mila professionisti ozonoterapeuti e oltre 20mila a livello internazionale, cioè medici specialisti in diverse discipline che hanno conseguito un master in ozono terapia e seguono corsi di aggiornamento annuali sulla metodica organizzati dalla SIOOT. “L’ozono è un gas naturalmente presente nel nostro organismo per difenderci dall’attacco di virus e batteri. La sua capacità di dissolversi in breve tempo in ambiente acquoso, come è per l’appunto il corpo umano, ha fatto sì che trovasse impiego anche a scopo terapeutico, miscelato con l’ossigeno”, spiega Marianno Franzini, presidente sezione internazionale SIOOT e presidente del Congresso. “Evidenze supportate da un’ampia letteratura scientifica e dalla pratica clinica hanno dimostrato la sicurezza e l’efficacia dell’ozono terapia per trattare molteplici condizioni patologiche, in particolare per il trattamento del dolore, sia cronico, sia articolare, dal mal di schiena dovuto a ernia del disco e protrusioni, a reumatismi e artrite. L’ozonoterapia è ampiamente utilizzata anche per il trattamento di problemi circolatori, nelle ulcere cutanee e arteriopatie periferiche, così come nel recupero post infarto. Ciò grazie all’azione benefica sul microcircolo, che conferisce una maggiore elasticità e plasticità a capillari, vene e arterie, e migliora la capacità dei globuli rossi di trasportare l’ossigeno verso i tessuti”.

Le proprietà dell’ozono di tipo antinfiammatorio, antiossidante e rivitalizzante dei tessuti, rendono l’ozono terapia indicata anche per il trattamento dell’affaticamento e della cosiddetta sindrome post-Covid che si stima interessi tra il 10% e il 30% dei pazienti che hanno contratto l’infezione da Sars-Cov-2. “Durante la pandemia - afferma Luigi Valdenassi, presidente SIOOT e presidente del Congresso - il valore dell'ossigeno ozono terapia è stato riscoperto e applicato in decine di strutture sanitarie per trattare anche i pazienti gravi, che ne hanno giovato molto. Poi è partito l'utilizzo anche per il long-Covid, che si caratterizza per uno stato di infiammazione e alterazione funzionale che perdura nel tempo dopo la guarigione, spesso impedendo un pieno ritorno alla vita precedente. La sintomatologia, riscontrata anche dopo infezioni acute causate da altri patogeni – dal virus influenzale, alla SARS, al virus ebola –, è simile alla sindrome da fatica cronica e include spossatezza, nebbia alla testa, problemi di concentrazione, difficoltà nel respiro, dolori muscolari e articolari. Diversamente dalle terapie che mirano al trattamento dei sintomi, l’ozono terapia agisce a livello sistemico, favorendo una maggiore ossigenazione dei tessuti e l’attivazione del metabolismo cellulare. Nei pazienti trattati con ozonoterapia è stato osservato un decorso del Covid più rapido e un recupero veloce e stabile”.

Un ambito molto promettente di applicazione dell’ossigeno ozono terapia riguarda il trattamento delle infezioni sostenute da batteri resistenti, un serio problema di salute pubblica che interessa da vicino l'Italia, dove la resistenza antimicrobica (AMR) rimane tra le più alte in Europa, con 11.000 morti l'anno. L’ozono è il più potente antivirale, antibatterico e antimicotico esistente in natura, non introduce alcun tipo di meccanismo biologico che permette ai germi di resistere alla sua azione sinergica con il sistema immunitario, ed è privo di effetti collaterali. La SIOOT, insieme all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, sta conducendo uno studio clinico multicentrico sulla valutazione dell’efficacia dell’ossigeno ozono terapia in combinazione con le terapie antibiotiche tradizionali nelle infezioni sostenute da germi antibiotico resistenti, che coinvolge una decina strutture ospedaliere in Italia.

“L'antibiotico resistenza - ha ricordato Walter Ricciardi, Professore Ordinario di Igiene e Medicina preventiva, Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma- è un fenomeno epocale, ma non fa notizia. Ed è incredibile perché in Italia ci sono 200 morti al giorno e come appurato dall'Organizzazione mondiale della Sanità nel nostro Paese si verifica il 30% delle morti per questa causa. La SIOOT ha intrapreso un percorso virtuoso e molto rigoroso dal punto di vista scientifico, avviando un protocollo di sperimentazione controllata a partire da dati molto interessanti sull’utilizzo dell’ozono terapia per il trattamento delle infezioni, e in particolare quelle correlate all’antibiotico resistenza, volto ad offrire ai professionisti sanitari e ai pazienti uno spettro di tecnologie più ampio rispetto a quello attuale. L’obiettivo è quello di poter disporre di terapie più efficaci, non invasive e prive di effetti collaterali, che garantiscano, insieme ad altri presidi terapeutici, migliori risultati assistenziali, contribuendo a contrastare una delle principali minacce per la salute globale. Abbiamo uno strumento efficace e mi fa piacere che parta dall'Italia l'idea di sperimentarlo, anche se non è un'iniziativa che viene ‘dall'alto’, bensì dall'esperienza dei clinici e dall'alleanza con i medici di sanità pubblica e vari altri stakeholder. Ci sono tante medicine alternative senza alcuna base scientifica, mentre questa le ha”.

“Siamo molto entusiasti della straordinaria partecipazione dei colleghi italiani e internazionali giunti a Roma per confrontarsi sulle applicazioni dell’ossigeno ozono terapia nella pratica clinica quotidiana. L’ambizione della SIOOT è di aggregare gli ozonoterapeuti di tutto il mondo per far progredire la nostra disciplina e promuovere la più ampia diffusione possibile dei protocolli scientifici SIOOT, a garanzia dell’efficacia della cura e della sicurezza dei pazienti”, concludono Franzini e Valdenassi.



16 maggio 2024
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