E’ terminato oggi il confronto in Commissione tecnico-scientifica (Cts) dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) sulla decisione intrapresa nei giorni scorsi dal consiglio di Amministrazione (CdA) dell’ente regolatorio sui medicinali di rendere la contraccezione ormonale gratuita solamente per le donne con meno di 26 anni di età. Una posizione che il CdA ha assunto dopo oltre 6 mesi dal via libera dei tecnici Aifa e a seguito di un confronto con la commissione Salute delle Regioni, e che è tornata su richiesta dello stesso CdA all’esame della Cts, che non ha fatto altro che ratificarla. Sentendo però, a quanto si apprende, la necessità di ribadire nel nuovo parere che non esistono motivi tecnico-scientifici che impediscano di rendere la contraccezione gratuita per tutte le donne in età fertile, bensì solamente motivi di natura economica. Come a dire, se ci sono problemi di sostenibilità finanziaria, meglio concedere questa possibilità almeno alle ‘under 26’, piuttosto che a nessuna donna. Ma si sarebbe potuto fare molto di più.
La Cts ha inteso dunque prendere le difese del suo approfondito dossier, giunto all’attenzione del CdA in primavera, nel quale era esaminato il tema e si raccomandava che in Italia questi farmaci fossero resi gratuiti per tutte le donne. Anche in merito alle modalità di distribuzione della pillola e degli altri prodotti per la contraccezione ormonale, la Cts ha ribadito anche la necessità di prevedere un regime di fornitura senza limitare la prescrizione da parte dei soli specialisti (ginecologi in questo caso). Il dossier ora dovrebbe tornare al Comitato prezzi e rimborsi (Cpr) per l’avvio della contrattazione con le aziende, ma quella che è la prassi per questo tipo di dossier farmaceutici, come abbiamo visto negli ultimi mesi, nel caso della ‘pillola’ potrebbe non essere seguita pedissequamente. E la domanda che molti si fanno è: quando una donna, sotto i 26 anni, potrà ritirare gratuitamente un prodotto per la contraccezione ormonale? In questo caso, alla scarsa consuetudine dell'attuale procedimento si aggiunge l'imminente riforma Aifa. Ma normalmente entro un paio di mesi dalla decisione del CdA c'è la pubblicazione in Gazzetta ufficiale.