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Giornata mondiale Poliomielite. Unicef, in 30 anni casi ridotti del 99%. Ma per l’eradicazione bisogna recuperare le vaccinazioni


Milioni di bambini non sono ancora stati vaccinati a causa di pandemie, conflitti, disastri climatici, sfollamenti e una crescente disinformazione sui vaccini. Il mancato raggiungimento dell’eradicazione potrebbe portare a una recrudescenza globale della polio

24 OTT -

Negli ultimi tre decenni il mondo ha compiuto enormi progressi contro la polio, vaccinando oltre 2,5 miliardi di bambini e riducendo i casi del 99%. Ma questi progressi sono fragili. Milioni di bambini infatti non sono ancora stati vaccinati a causa di pandemie, conflitti, disastri climatici, sfollamenti e una crescente disinformazione sui vaccini.

Questo l’alert che arriva dall’Unicef in occasione della Giornata mondiale della Poliomielite (World Polio Day che si celebra oggi. “Investire nell’eradicazione della polio – sottolinea Unicef – potrebbe far risparmiare ai bilanci della sanità circa 33,1 miliardi di dollari in questo secolo, rispetto al costo del controllo del virus e della risposta continua ai focolai”.

La polio continua a paralizzare i bambini in Afghanistan, Pakistan e in oltre venti Paesi in Africa e Asia. La stragrande maggioranza di questi bambini vive nelle comunità più povere ed emarginate, con un accesso limitato alle vaccinazioni e ai servizi sanitari salvavita. Questi sono anche i luoghi in cui il virus della polio continua a prosperare e a diffondersi.

L’Unicef contribuisce a vaccinare ogni anno oltre 400 milioni di bambini contro la poliomielite, per eradicare la polio nel mondo. In collaborazione con i governi, i partner e i fornitori autorizzati, fornisce ogni anno 1 miliardo di dosi di vaccini antipolio, compresa la gestione della “catena del freddo” e della logistica per garantire che i Paesi ricevano quantità sicure e adeguate di vaccino antipolio.

Il mancato raggiungimento dell’eradicazione, avverte quindi l’Unicef, “potrebbe portare a una recrudescenza globale della polio, con un aumento significativo dei casi di polio selvaggia e un’ulteriore diffusione di focolai di varianti del poliovirus. Tre anni di pandemia da Covid-19 hanno portato al più grande calo sostenuto delle vaccinazioni di routine degli ultimi 30 anni. È urgente che i governi investano in campagne di recupero per raggiungere i bambini che hanno perso i vaccini contro la polio, il morbillo e tutti gli altri vaccini di routine durante la pandemia”.

La fine della polio, prosegue l’Unicef, sarà una delle più grandi testimonianze del fatto che i vaccini funzionano, una pietra miliare per gli Obiettivi di sviluppo sostenibile per la salute e, soprattutto, un’enorme e storica vittoria per tutti i bambini. Quando elimineremo la polio, sarà solo la seconda malattia nella storia dell’umanità a essere eliminata dal pianeta. La prima è stata il vaiolo.

Finché la polio esisterà ovunque, sarà una minaccia per i bambini di tutto il mondo. Il virus della polio non conosce confini geografici. Può facilmente diffondersi e paralizzare i bambini anche in Paesi che sono stati liberi dalla polio per decenni, come dimostrano le notizie di casi di polio provenienti da Malawi, Mozambico, Israele, Regno Unito e Stati Uniti.

Per superare gli ostacoli che ancora si frappongono all’eliminazione della polio e alla protezione dei bambini dalle malattie prevenibili con il vaccino e dalle future pandemie, l’Unicef chiede quindi il coraggio e l’impegno dei leader nazionali a fare delle vaccinazioni infantili e dell’eradicazione della polio una priorità assoluta per i bambini e il sostegno costante di donatori e partner.



24 ottobre 2023
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