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Per cancellare brutti ricordi basta un buon sonno. Profumato


Se si dorme in una stanza impregnata di un odore che ricorda un evento traumatico che spaventa particolarmente, all’indomani la paura sarà minore. Questo quanto emerge da una curiosa ricerca presentata nel corso di Neuroscience 2012.

25 OTT - Cancellare i brutti ricordi, quelli che popolano gli incubi notturni si può, proprio durante il sonno. Per farlo bisogna fare in modo di odorare nella notte profumi legati a quei ricordi. Può sembrare bizzarro, ma questo è il risultato di uno studio della Northwestern University, presentato la scorsa settimana nel corso di Neuroscience 2012, congresso annuale della Society of Neuroscience.
 
Precedenti studi avevano già dimostrato come il sonno potesse eliminare la paura. Ma il fatto che questo meccanismo potesse essere sfruttato per superare eventi traumatici tramite gli odori, non era mai stato dimostrato sugli esseri umani.
Per osservare questo fenomeno gli scienziati statunitensi hanno usato un metodo particolare: hanno prima mostrato ai partecipanti delle foto di alcune persone, mentre facevano loro odorare alcuni profumi innocui, come quello di menta; hanno associato ad una di queste persone una piccola ma dolorosa scossa elettrica, facendo attenzione che nei soggetti si innescasse un meccanismo di timore; infine hanno fatto addormentare metà dei partecipanti in stanze in cui erano presenti gli odori associati ai visi che provocavano lo shock elettrico. Il giorno successivo, questi volontari dimostravano di avere minore paura di vedere queste facce: più erano stati esposti all’odore, minore era il timore (misurato sia osservando la sudorazione dei partecipanti, che grazie a risonanze magnetiche al loro cervello). L’altro gruppo, mantenuto sveglio, dimostrava invece di avere una paura sempre crescente associata all’odore e al viso che causavano la scossa.
Gli scienziati non sono ancora in grado di spiegare perché si verifichi questo particolare effetto legato al profumo, né se avvenga durante la fase REM o in quella a onde lente. Tuttavia, hanno spiegato, si può essere piuttosto ottimisti sull’eventuale uso della tecnica nel trattamento di disturbi post traumatici da stress.

25 ottobre 2012
© Riproduzione riservata

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