Quotidiano on line
di informazione sanitaria
24 NOVEMBRE 2024
Scienza e Farmaci
segui quotidianosanita.it

A Bologna asportato il sarcoma più grande d’Europa descritto in letteratura


L’intervento al Sant’Orsola. Il lipo-sarcoma retro peritoneale pesava oltre 30 kg, con 65cm di diametro. Il paziente, 52 anni, arriva dalla Sardegna, dove era seguito per la cura di un tumore del timo. Nel corso delle analisi viene scoperta anche una massa all’addome, completamente asintomatica, che in pochi mesi la massa cresce esponenzialmente. L’oncologa decide, quindi, di inviarlo a centri italiani più specializzati in queste patologie.

13 GIU - “Quando ci è stato riferito il caso del paziente e i suoi esami diagnostici eravamo impressionati. Mai visto niente del genere. Sapevamo che altri centri in Italia non avevano dato disponibilità a operare nonostante questo abbiamo voluto provare”. A parlare è il prof. Matteo Cescon, Direttore Unità Operativa Chirurgia Epatobiliare e dei Trapianti dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola, dove è stato asportato un lipo-sarcoma retro peritoneale di oltre 30 kg e 65cm di diametro, il più grande in Europa mai descritto in letteratura. Un intervento complesso, eseguito in modo tradizionale data l’impossibilità di agire in laparoscopia. Grazie all’esperienza dell’équipeè stato possibile operare la massa evitando al paziente stomie e dialisi successive. Il paziente, proveniente dalla Sardegna e già in cura per un’altra patologia toracica, è arrivato all’IRRCS in evidente difficoltà a causa dell’impatto che la massa aveva sulla sua salute e qualità di vita.

“Il trattamento ideale di questa tipologia di tumori è proprio quello chirurgico. Sono operazioni complesse perché riguardano tumori rari con piccole casistiche. L’IRRCS in questo campo è un centro di riferimento nazionale.– afferma Massimo Del Gaudio, titolare di incarico di alta specializzazione in chirurgia dei sarcomi addominali, tumori stromali gastrointestinali (Gist), tumori rari e carcinosi peritoneali IRCCS Policlinico di Sant’Orsola - Come centro trapianti siamo abituati a lavorare su zone sensibili. Questi tumori, infatti, partono dai tessuti molli ma si attaccano a tutto quello che incontrano, come l’aorta o la vena cava. Non le infiltrano ma per staccarlo bisogna isolare queste strutture delicatissime. La collega che segue il paziente in Sardegna ha fatto la scelta giusta: sono patologie che devono essere trattate solo in centri altamente specialistici”.

“Nel colloquio prima dell’intervento il paziente ci aveva chiesto una cosa: provare a non costringerlo a dialisi e/o stomie. – ricordano i chirurghi - Era un impegno difficile da prendere: non sapevamo in che condizioni avremmo trovato gli altri organi spostati e schiacciati dalla massa. Potere esaudire questo suo desiderio è stata un’ulteriore e grande soddisfazione per noi”.

La storia del paziente
Il paziente di 52 anni era seguito in Sardegna per la cura di un tumore del timo. Nel corso delle analisi viene scoperta anche una massa all’addome completamente asintomatica, come spesso avviene in questa tipologia di tumori. In pochi mesi la massa cresce esponenzialmente e l’oncologa decide di inviarlo a centri italiani più specializzati in queste patologie. L’IRCCS è l’unico centro che gli conferma la disponibilità all’operazione.

Al Sant’Orsola arriva in condizioni di forte disagio soprattutto nei movimenti, qui resta per quasi due mesi con un decorso post operatorio non semplice. Da poche settimane è tornato a casa, nella provincia di Cagliari, alla sua nuova vita “normale”. Presto tornerà al Sant’Orsola per essere operato anche per il tumore del timo.

“Nella gestione di questo caso, come spessissimo accade all’IRCCS, la parola chiave è multidisciplinarietà”, si legge in una nota diramata dal Sant’Orsola. Oltre ai chirurghi epatobiliari sono stati coinvolti: specialisti in ambito oncologia, urologia e anatomopatologia. Dopo la valutazione oncologica effettuata dalla prof. Maria Pantaleo, Oncologia Medica dell’IRCCS, è stata scelta la strada chirurgica come la più indicata. Prima dell’asportazione sono state effettuate delle procedure urologiche da Cristian Pultrone, Urologia IRCCS Sant’Orsola. “Infatti, era impossibile sapere quanto i due reni fossero coinvolti e lo stato degli altri organi. Si sapeva solo che verosimilmente il sarcoma nasceva dal tessuto molle del rene destro. Infine, durante l’intervento è stato quindi possibile asportare solo il rene destro e metà del colon di destra insieme all’appendice. Contestualmente è stato ricostruito l’intestino. Grazie all’assenza di metastasi l’intervento è stato quindi curativo e radicale”.

Dopo essere stata pesata, la massa è stata studiata dall’Anatomia Patologica dell’IRCCS, diretta dalla professoressa Antonietta D’Errico. Attraverso le procedure effettuate dalla dottoressa Maria Giulia Pirini, è stato possibile capire la storia di questo tumore e della sua evoluzione. Sono informazioni preziosissime per creare percorsi terapeutici personalizzati per il paziente. Soprattutto nel caso di tumori rari come questo dove si ha a che fare con piccolissimi numeri e pochissime casistiche. La biopsia fatta precedentemente all’intervento, infatti, aveva fornito informazioni utili ma non così precise come quelle della massa nella sua interezza.

Un caso raro tra i casi rari: il liposarcoma retro-peritoneale. I sarcomi, ricorda il Sant’Orsola, “sono tumori molto rari che colpiscono 5 persone ogni 100mila abitanti, rappresentano l’1% di tutti i tumori. Quelli più frequenti coinvolgono le ossa mentre quelli dei tessuti molli, come in questo caso, rappresentano una nicchia. Richiedono un fortissimo approccio multidisciplinare perché possono coinvolgere con la loro ampiezza numerosissimi organi e strutture richiedendo spesso in sala operatoria la presenza di specialisti di ambiti anche molto diversi. In questo caso nasce dal tessuto adiposo del rene destro, da qui il tipo specifico liposarcoma retro-peritoneale. Questa tipologia di tumori sono purtroppo asintomatici e vengono diagnosticati a causa dell’aumento delle dimensioni e quindi dello schiacciamento che provocano su altri organi o tessuti”.

L’Unità Operativa di Chirurgia Epatobiliare e dei Trapianti dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola ogni anno esegue oltre 150 interventi di chirurgia oncologica addominale epato-bilio-pancreatica e oltre 120 trapianti di fegato e oltre 120 trapianti di rene. Per queste patologie rare (tumori addominali, tumori stromali gastrointestinali (Gist), tumori rari e carcinosi peritoneali) l’IRCCS rappresenta un centro di riferimento nazionale. Vengono eseguiti circa 20 interventi chirurgici ogni anno nell’ambito di 50 visite chirurgiche di pazienti riferiti sia dall’Oncologia dei tumori rari dell’IRCCS e in sinergia con l’Anatomia Patologica e la Radiologia dell’IRCCS Sant’Orsola, che da altre aziende ospedaliere italiane.
Per la gestione oncologica e chirurgica dei tumori rari l’IRCCS è un centro di riferimento nazionale, nodo della rete nazionale tumori rari e centro di riferimento europeo della rete ERN EURACAN per i tumori viscerali.

13 giugno 2023
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Scienza e Farmaci

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale e operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy