Bristol Myers Squibb dedica due giornate alla donazione di sangue: i volontari possono compiere questo atto di generosità nell’autoemoteca donata da BMS alla Croce Rossa Italiana. L’iniziativa, che si svolge il 19 e 20 ottobre a Roma in Piazzale dell’Industria, è parte della campagna nazionale della Croce Rossa Italiana “Dona che ti torna”, realizzata con il contributo non condizionato di Bristol Myers Squibb, per sensibilizzare sulla donazione di sangue. Nel 2021 i donatori sono stati oltre un milione e 650mila (1.653.268), in aumento rispetto al 2020. Ma questa cifra è ancora inferiore rispetto al periodo pre-Covid (-1,8% in confronto al 2019).
Si conferma cioè la tendenza al ribasso che dura ormai da dieci anni. Rispetto al 2012 la popolazione dei donatori è diminuita di circa il 5% e i nuovi donatori di quasi il 10% (-9,6%). Non solo. I numeri sottolineano il progressivo invecchiamento di chi sceglie di compiere questo atto di generosità, a cui non fa da contraltare un adeguato ricambio generazionale. I nuovi donatori under 45 sono diminuiti del 24% in 10 anni.
“La donazione è importante, il nostro sangue si rigenera e conferisce nuova linfa all’organismo, mentre per quello raccolto inizia un percorso nuovo e torna in movimento per raggiungere chi ne ha più bisogno grazie alla generosità dei donatori volontari – afferma Emma Charles, General Manager Bristol Myers Squibb Italia -. Quest’anno l’iniziativa è rivolta non solo ai dipendenti della sede di BMS a Roma, ma anche ai cittadini che abitano nei pressi del nostro ufficio in Piazzale dell’Industria e a chiunque in Italia voglia recarsi nella sede della Croce Rossa più vicina. In questo modo i dipendenti di Bristol Myers Squibb concretizzano i valori dell’azienda. La donazione di sangue è un atto di forte responsabilità, che permette di essere vicini alla collettività e ai pazienti che hanno bisogno delle trasfusioni per vivere. Da azienda biofarmaceutica leader a livello mondiale, siamo consapevoli della nostra responsabilità di prenderci cura della salute dei pazienti, dei dipendenti e della comunità. Per il secondo anno consecutivo, sosteniamo la campagna ‘Dona che Ti Torna’ di Croce Rossa Italiana per continuare a promuovere la diffusione della cultura della donazione su tutto il territorio. Siamo orgogliosi di poter realizzare collaborazioni di valore con il mondo del volontariato”.
La pandemia da SARS-CoV-2 ha colpito duramente il sistema trasfusionale e l’età media dei donatori è sempre più avanzata. Nell’ultimo decennio quelli di età compresa fra 18 e 45 anni sono passati da 1.089.510 nel 2012 (63% del totale) a 866.112 (52%) nel 2021. Sempre in questa fascia di età, i nuovi donatori sono diminuiti del 24% in un decennio. Dall’altro lato persone con più di 46 anni che decidono di donare sono aumentate da 650.202 a 787.156 nel periodo 2012-2021.
“Nonostante le grandi sfide umanitarie globali che ci tengono impegnati, non abbiamo mai smesso di veicolare gesti fondamentali come la donazione di sangue, che è una risorsa limitata e indispensabile nelle strutture di primo soccorso, negli interventi chirurgici e nella cura di molte malattie onco-ematologiche - spiega Francesco Rocca, Presidente Croce Rossa Italiana e della Federazione Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (IFRC) -. In particolare, chiediamo uno sforzo ai giovani, che sono motore del cambiamento e il cui esempio può essere contagioso per i coetanei. I dati nazionali, infatti, dicono che l’età media dei donatori è in aumento, mentre scarseggiano quelli tra i 18 e i 30 anni. Una tendenza da invertire, perché se vogliamo aumentare la quantità di donazioni è fondamentale attrarre le nuove generazioni con campagne di sensibilizzazione mirate come ‘Dona che ti torna’ e far crescere la cultura del dono anche attraverso i canali di comunicazione più utilizzati dai giovani”.