Congresso mondiale sul dolore. Quello "viscerale" fa più paura di tutti
Colpisce in modo subdolo ed è difficile da localizzare. Per questo fa tanto paura e crea stress. Colpite soprattutto donne. E al dolore viscerale sarà dedicato il prossimo "Anno globale contro il dolore" dell’International Association for the Study of Pain. L'annuncio al 14° Congresso mondiale sul dolore di Milano.
02 SET - Un dolore “invisibile”, diffuso e difficile da localizzare, che colpisce maggiormente le donne. Si tratta del dolore viscerale, che per la sua natura genera stress e ansia maggiore, condizione che sarà protagonista del prossimo Anno Globale Contro il Dolore dall’International Association for the Study of Pain (IASP). L’annuncio è stato dato venerdì a Milano dal nuovo presidente dell’IASP
Fernando Cervero, nella giornata conclusiva del 14° Congresso Mondiale sul Dolore, che ha registrato la partecipazione record di oltre 7.850 esperti.
Tra gli argomenti trattati durante il Congresso, infatti, c’era anche quello del dolore viscerale, che rappresenta la seconda causa di accesso al pronto soccorso dopo i traumi. La condizione è per lo più femminile: sebbene secondo le stime tutti ne soffrano almeno una volta nella vita, colpisce le donne 3 volte più degli uomini. Dal 22 ottobre una task force internazionale di ricercatori e clinici sarà al lavoro per aumentare la conoscenza sulla condizione e per sollecitare la comunità scientifica a compiere studi e avanzamenti nel campo della ricerca e della pratica clinica. Promosso dall’International Association for the Study of Pain (IASP), l’Anno Globale Contro il Dolore si focalizza sull’educazione di una specifica area del dolore per i professionisti della salute, le istituzioni e il pubblico. Per questo saranno predisposti una serie di materiali informativi sui diversi aspetti del dolore viscerale, fra i quali il dolore cronico al petto, il dolore cronico pelvico, il dolore addominale funzionale, il dolore alla cistifellea.
Le nuove frontiere della ricerca in questo campo sono orientate alla comprensione delle cause del dolore viscerale attraverso biomarker e tecniche di brain imaging. “Esiste una paura innata per il dolore viscerale – ha affermato
Fred Howard, docente a New York – Si è generalmente molto più angosciati dal dolore viscerale che da un dolore localizzato, per il quale la causa è visibile”.
In particolare presentata durante l’ultima giornata del congresso l’esperienza giapponese, dove è studiato il ruolo della stimolazione magnetica del cervello per ottenere una riduzione del dolore a livello intestinale. “Il brain imaging ci ha aiutati a illustrare il ruolo dell’amigdala, della corteccia anteriore del cingolo e dell’insula nella percezione del dolore viscerale”, ha spiegato
Shin Fukudo, dell’Università di Tohoku in Giappone. “La corteccia dorsolaterale prefrontale (DLPFC) è una delle regioni chiave per controllare il dolore viscerale e l’emozione negativa. Evidenze scientifiche mostrano gli effetti benefici della stimolazione ripetitiva transcraniale magnetica sulla corteccia dorsolaterale prefrontale (DLPFC) per sopprimere l’ansia indotta dal dolore viscerale”.
Ma non solo in estremo oriente si fanno questo tipo di studi: “È interessante vedere come il processo di brain imaging sia modificato dallo stress e cosa succede invece nel sistema fra il cervello e l’intestino. Alcuni lavori recenti suggeriscono una differenza nella risposta al dolore fra uomini e donne. Le aree emotive del cervello sono più attive nelle donne rispetto agli uomini, ma sono necessari ulteriori studi per comprendere le cause del loro dolore. Gli studi futuri si focalizzeranno sul processo farmacologico e sul comportamento dei neurotrasmettitori nel cervello”, ha infatti aggiunto
Qasim Aziz, docente a Londra, UK.
E poi, come su molte altre condizioni, sul trattamento del dolore viscerale hanno un ruolo importante anche le comorbidità. “Difficilmente il dolore viscerale giunge da solo”, commentato
Ursual Wesselmann, docente di Birmingham, Usa. Il fenomeno delle comorbidità e delle complicazioni del dolore che sorgono quando i pazienti soffrono simultaneamente di più malattie o dolori, è l’argomento di una recente pubblicazione a cura di IASP. Pain Comorbidities: Understanding and Treatment of the Complex Patient, della dottoressa
Maria Adele Giamberardino, Chieti, Italia e del dottor
Troels S. Jensen di Aarthaus, Danimarca, raccoglie gli interventi di 41 fra le principali autorità mediche al mondo sulla natura, la diagnosi e il trattamento di situazioni cliniche complesse e sulla loro influenza sull’esperienza di dolore.
02 settembre 2012
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