All'8 giugno sono stati confermati 704 casi in 18 Paesi dell'UE/SEE. I numeri più alti continuano a registrarsi in Spagna (198), Portogallo (191) e Germania (113). Sono invece 29 le segnalazioni provenienti dall'Italia.
Questi i numeri presenti nel nuovo aggiornamento dell'Ecdc.
La maggior parte dei casi riguarda uomini giovani, che si auto-identificano come uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini (MSM). Non ci sono stati decessi. La presentazione clinica è generalmente descritta come lieve, con la maggior parte dei casi che presentano lesioni sui genitali o sull'area peri-genitale, indicando che la trasmissione è avvenuta probabilmente attraverso lo stretto contatto fisico durante le attività sessuali.
Alla stessa data, un totale di 473 casi sono stati confermati in Paesi europei non endemici al di fuori dell'UE/SEE, nonché nelle Americhe, in Australia e in Asia. Sono stati segnalati casi nel Regno Unito (321), Canada (81), Stati Uniti (35), Emirati Arabi Uniti (13), Svizzera (10), Australia (6), Israele (3), Argentina (2), Messico (1) e Marocco (1).
Resta immutata la precedentemente valutazione del rischio dell'ECDC. La probabilità che il vaiolo delle scimmi si diffonda in persone che hanno più partner sessuali nell'UE/SEE è considerata "alta". Sebbene la maggior parte dei casi nei focolai attuali si sia presentata con sintomi lievi, il virus del vaiolo delle scimmie "può causare malattie gravi in alcuni gruppi di popolazione (bambini piccoli, donne in gravidanza, persone immunodepresse)". Tuttavia, l"a probabilità di casi con morbilità grave non può ancora essere stimata con precisione. Il rischio complessivo è valutato come moderato per le persone che hanno più partner sessuali (compresi alcuni gruppi di MSM) e basso per la popolazione in generale".