Anche quest’anno dal 25 al 31 maggio torna la Settimana Mondiale della Tiroide per sensibilizzare la popolazione sulla prevenzione delle patologie tiroidee. Il tema scelto per l’edizione 2022 è “Tiroide e salute: io mi informo bene”, ovvero la promozione di una corretta informazione su questa ghiandola così importante per il nostro benessere. Ed è proprio per contrastare il fenomeno dilagante delle fake news che viaggiano in Rete e su social privi di veridicità scientifica, che l’ISS ha contribuito, insieme alle Società Scientifiche e alle Associazioni dei Pazienti, alla stesura di un vero e proprio decalogo per svelare e sfatare falsi miti, per rispondere in modo corretto e in parole semplici a tante domande sulla salute della tiroide, nonché per invitare l’opinione pubblica a privilegiare quei siti sui quali la qualità dell’informazione è garantita, ovvero i siti istituzionali (ISS, Ministero della Salute) e delle Società Scientifiche.
“Per ciò che riguarda la salute della tiroide – afferma Antonella Olivieri, responsabile dell’Osservatorio Nazionale per il Monitoraggio della Iodoprofilassi (OSNAMI) dell’ISS - corretta informazione e prevenzione sono due aspetti che corrono parallelamente, in quanto attraverso scelte nutrizionali consapevoli, come quella di utilizzare il sale iodato in sostituzione del sale non iodato, si può realizzare un’adeguata nutrizione iodica che è indispensabile per una normale funzionalità tiroidea e per lo sviluppo del cervello durante le prime fasi della vita”.
Infatti, se è vero che oltre il 70% degli Italiani utilizza il sale iodato, secondo i dati dell’attività di sorveglianza dell’OSNAMI, è altrettanto vero che un terzo della popolazione non lo usa per paura o diffidenza. “Un ruolo nel generare tale diffidenza è sicuramente giocato proprio dalle numerose fake news riportate in Internet su questo alimento – dichiara l’esperta -. Per questo motivo nel decalogo smentiamo e chiariamo affermazioni del tipo “non tutti possono usare il sale iodato”; “non serve usare il sale iodato perché mirtilli rossi, lamponi, mango e pasta integrale sono cibi ricchi di iodio”; “è sufficiente respirare lo iodio quando si va al mare”; “lo iodio contenuto nel sale iodato proviene da rifiuti ospedalieri radioattivi riciclati”, ecc…”.
I dati OSNAMI (2015-2019)