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Sma Tipo 1: nuovi dati importanti per risdiplam dallo studio Firefish


A tre anni dall’inizio del trattamento con risdiplam il 91% dei bambini con atrofia muscolare spinale (SMA) sintomatica di Tipo 1 era ancora in vita. Dallo studio è inoltre emersa una riduzione complessiva costante degli eventi avversi gravi (SAE) e dei ricoveri in ospedale con il passare del tempo.

29 APR -

Nuovi dati per risdiplam a tre anni provenienti dallo studio FIREFISH che rafforzano il profilo di efficacia e sicurezza a lungo termine di risdiplam nei bambini con atrofia muscolare spinale (SMA) sintomatica di Tipo 1.

I dati hanno evidenziato che circa il 91% dei bambini (n = 58) trattati con risdiplam era in vita dopo tre anni di trattamento. I bambini trattati con risdiplam hanno continuato a migliorare o mantenere le funzioni motorie, tra cui la capacità di stare seduti senza supporto, stare in piedi con un supporto e camminare con l’appoggio delle mani, oltre alla capacità di deglutire, tra due e tre anni di trattamento.

Senza trattamento, i bambini con SMA di Tipo 1 non sono mai in grado di stare seduti senza supporto. Dallo studio è inoltre emersa una riduzione complessiva costante degli eventi avversi gravi (SAE) e dei ricoveri in ospedale con il passare del tempo.

Lo studio FIREFISH ha valutato l’efficacia e la sicurezza di risdiplam in bambini con SMA di Tipo 1 di età compresa tra 1 e 7 mesi al momento dell’arruolamento. Lo studio era suddiviso in due parti: la Parte 1, ossia il periodo di determinazione della dose, e la Parte 2, volta a valutare l’efficacia e la sicurezza alla dose selezionata nella Parte 1. La popolazione aggregata include partecipanti trattati con la dose approvata di risdiplam per almeno tre anni.

Questi dati a lungo termine saranno presentati al 14° congresso della European Paediatric Neurology Society (EPNS), in corso fino al 2 maggio 2022.

“Questi risultati a lungo termine nei bambini trattati con risdiplam sono estremamente incoraggianti: la stragrande maggioranza ha migliorato o mantenuto le funzioni motorie dopo tre anni. Normalmente, senza trattamento, questi bambini non sopravvivrebbero oltre i due anni di età – osserva Levi Garraway, Chief Medical Officer e Head of Global Product Development – I dati a supporto dell’efficacia di risdiplam continuano a crescere in un ampio spettro di soggetti, compresi i bambini che soffrono di una delle forme più gravi di SMA”.

I dati nel dettaglio

I bambini trattati con risdiplam hanno mantenuto o continuato a registrare miglioramenti della capacità di stare seduti senza supporto tra 24 e 36 mesi. Dal mese 24, tra i bambini con valutazione disponibile (n = 48) trattati con risdiplam, 32 hanno mantenuto e 4 hanno acquisito la capacità di stare seduti senza supporto per almeno cinque secondi secondo la Gross Motor Scale della terza edizione delle Bayley Scales of Infant and Toddler Development (BSID-III). Inoltre, 20 bambini hanno mantenuto e 15 hanno acquisito la capacità di stare seduti senza supporto per almeno 30 secondi. Nessuno dei bambini che aveva precedentemente acquisito la capacità di stare seduti senza supporto l’ha poi persa nell’arco dei tre anni di trattamento. La maggior parte dei bambini trattati con risdiplam ha mantenuto la capacità di alimentarsi per via orale e di deglutire fino al mese 36.

Tra 24 e 36 mesi, i bambini trattati con risdiplam hanno perlopiù continuato a migliorare o mantenere i parametri misurati tramite la scala Hammersmith Infant Neurological Examination 2 (HINE-2), comprese le seguenti capacità: tenere la testa dritta (36 hanno mantenuto, 3 hanno acquisito e nessuno ha perso questa capacità dal mese 24), ruotare (pivoting) da seduti (15 hanno mantenuto, 11 hanno acquisito e nessuno ha perso questa capacità), stare in piedi con un supporto (6 hanno mantenuto, 5 hanno acquisito e 1 ha perso questa capacità) e camminare con un supporto (1 ha mantenuto, 2 hanno acquisito e nessuno ha perso questa capacità).

Gli eventi avversi (AE) più comuni sono stati febbre (60%), infezione delle alte vie respiratorie (57%), polmonite (43%), stipsi (26%), rinofaringite (24%), diarrea (21%), rinite (19%), vomito (19%) e tosse (17%). Gli SAE più comuni sono stati polmonite (36%), distress respiratorio (10%), polmonite virale (9%), insufficienza respiratoria acuta (5%) e insufficienza respiratoria (5%).

Il tasso di AE, polmonite compresa, ha continuato a diminuire con il passare del tempo. Analogamente è calato anche il tasso di SAE, con una riduzione del 50% circa dopo ogni periodo di trattamento di 12 mesi e una riduzione del 78% tra il primo e il terzo anno di trattamento. Tutti gli AE e gli SAE segnalati riflettevano la malattia sottostante e non sono stati registrati AE correlati al trattamento che hanno comportato il ritiro dallo studio o l’interruzione del trattamento. Il tasso di ricoveri in ospedale è sceso da 1,24 ospedalizzazioni per anno-paziente nel corso di 12 mesi a 0,70 ospedalizzazioni nel corso di 36 mesi. Dall’analisi primaria dello studio FIREFISH alla data di cut-off di quest’analisi (23 novembre 2021) non si sono verificati altri decessi.

Roche guida lo sviluppo clinico di risdiplam nell’ambito di una collaborazione con la SMA Foundation e con PTC Therapeutics.



29 aprile 2022
© Riproduzione riservata

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