D’Ambrosio Lettieri (CoR): “Fatti passi in avanti, ma su risorse occorre chiarezza sui fondi per piano criticità”
14 NOV - “Sul versante della lotta al diabete possiamo dire che sono state fatte cose importanti e passi in avanti, dalla legge 115 del 1987 – che resta un pilastro – fino alla legge sul diabete del 2012 e a quella sulle cronicità che assorbe e integra la prima, assumendone le visioni di prospettiva. A questo si aggiunge naturalmente anche la mozione approvata in Senato per la somministrazione dei farmaci a scuola. Questo è un fatto. Ma è anche un fatto, non dobbiamo nascondercelo - perché se ci sono cose di cui ha bisogno questo Paese, sono verità e chiarezza – che si rischia di fare le nozze coi fichi secchi. Le risorse destinate al piano cronicità non si conoscono. Non si conosce il costo di tutti gli interventi preziosissimi contenuti in esso.
Vogliamo chiederci che costo ha l’attuazione del piano? Se sono state stanziate da parte del Governo risorse adeguate? La cosa certa è che queste risorse non stanno sicuramente nei 113 miliardi di euro del fondo sanitario nazionale. Tant’è che non ci sono nei nuovi Lea l’attualizzazione del nomenclatore tariffario, la previsione del diabetologo ambulatoriale, la patrimonializzazione dei frutti della innovazione scientifica figlia della ricerca che è più veloce dell’aumento del Pil e dunque, ci pone di fronte al problema dell’accesso alla innovazione in una logica universalistica. Oggi messa a dura prova.
E a proposito di ricerca, devo sottolineare che pur avendo una produzione scientifica elevatissima, gli effetti della ricerca vengono patrimonializzati fuori dai confini nazionali. Questa anomalia mi fa interrogare su un fatto altrettanto anomalo: la virata del governo nel far convergere risorse sempre più ingenti, quasi interventi strutturali, su un istituto di ricerca privato, attraverso il nuovo progetto milanese dello Human Technopole. E’ lecito chiedersi come funziona il finanziamento per la ricerca in una ambiguità così sorprendente? Una ambiguità fra tutte: il vastissimo patrimonio dei Big data dove va a finire? Chi ne è il proprietario, quali sono i codici di accesso, chi controlla che non vengano usati con fini diversi e per evitare che vadano a finire nella conoscenza di chi trasforma il dato in business e in profitto?
Ora, è in questo contesto che si inserisce anche l’attualizzazione del piano cronicità, considerato che la gestione della sanità è sempre più gestione della complessità. Questo ci porta ad avere un’agenda politico-istituzionale proiettata a colmare lacune, a superare criticità e a dare risposte nuove.
Quella diabetica è una patologia che investe oltre tre milioni di persone in Italia, mentre si calcola che siano almeno in 300mila a non averne consapevolezza, assume proporzioni preoccupanti nei bambini e che, se non affrontata adeguatamente e in maniera tempestiva, promette ancora numeri da capogiro, oltre che in termini di costi sociali, anche economici, stimati, lo scorso anno, in oltre 9 miliardi di euro, vale a dire circa il 13% dell’intero budget sanitario nazionale.
Se affrontata in maniera corretta, la patologia diabetica ci agevola il lavoro per altre patologie ad essa correlate. La risposta non è solo la diagnosi precoce, ma diventa fondamentale anche la prevenzione”.
Lo ha dichiarato il sen.
Luigi d’Ambrosio Lettieri (CoR), presidente dell’Intergruppo parlamentare “Qualità della vita e Diabete” e componente della Commissione Sanità del Senato, intervenendo oggi a Roma al convegno della Società italiana di Diabetologia su “Il diabete in Italia fra ricerca e assistenza”.
14 novembre 2016
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