Casa di Gabri: una porta sempre aperta per i piccoli malati e le loro famiglie
27 FEB - "Casa di Gabri" è una comunità socio-sanitaria gestita dalla Cooperativa sociale Onlus Agorà 97. Si trova a Rodero, in provincia di Como, ed accoglie neonati e bambini affetti da gravi patologie cerebrali e malattie ad alta complessità assistenziale come le rare. La struttura è una vera e propria casa che offre assistenza specialistica 24 ore su 24, in un ambiente accogliente e familiare che si presta alla costruzione di legami affettivi importanti tra il personale socio sanitario che vi opera (medici, infermieri, psicologi, educatori, terapisti) e gli ospiti.
La missione di “Casa di Gabri” è quella di accogliere non solo i bambini ma, quando è presente, l’intero nucleo familiare, che il personale supporta e accompagna anche in percorsi di formazione all'utilizzo degli ausili necessari alla gestione del piccolo al suo rientro a casa (ad esempio la nutrizione con gastrostomia, l'utilizzo di cateteri venosi centrali, di tracheotomia, di ventilazione non invasiva). Nei casi in cui invece il ritorno a casa non fosse possibile, la struttura assicura assistenza al bambino nell'intero percorso di vita, accompagnandolo e sostenendo praticamente ed emotivamente la famiglia sino alla fine. La comunità di Rodero offre anche un servizio di aiuto temporaneo per le famiglie, accudendo per alcuni periodi i bambini con gravi patologie che altrimenti i genitori non saprebbero a chi affidare.
Attualmente la struttura può accogliere cinque pazienti ma l’obiettivo a breve termine è di poterne ospitare sette. “Casa di Gabri” utilizza gli innovativi strumenti della telemedicina per favorire il lavoro di consulenza da parte dei medici della Clinica pediatrica di Monza, con cui è stata stabilita una convenzione. I piccoli ospiti vengono inseriti su richiesta dei Servizi Sociali, contattati da ospedali o dai Tribunali. Progetti come “Casa di Gabri” hanno tra le loro ricadute anche un importante risparmio economico per la sanità pubblica. In assenza di strutture simili, infatti, i bambini con patologie ad alta complessità assistenziale sarebbero costretti a trascorrere tutta la loro vita in ospedale, con grave danno per loro e per le famiglie oltre che, appunto, elevati costi a carico del Servizio sanitario nazionale.
27 febbraio 2015
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