“Il Rapporto OSMED pubblicato oggi dall’Agenzia Italiana del Farmaco si conferma uno strumento prezioso, con una grande quantità di informazioni. Alcune evidenze danno però a mio avviso gli elementi necessari a fotografare il quadro generale”. È quanto afferma Marcello Cattani, Presidente Farmindustria sul Rapporto OSMED.
“Innanzitutto – commenta - il livello della spesa procapite, pari a 1,5 euro al giorno considerando sia la parte pubblica sia quella privata. Un onere davvero molto contenuto, paragonabile a poche altre voci di spesa dei cittadini, soprattutto se misurato rispetto al grande valore per la salute e la sicurezza che i farmaci rappresentano. E poi il trend di spesa pubblica, che negli ultimi 5 anni è cresciuta del +2% annuo, circa metà del totale della spesa corrente della Pubblica Amministrazione al netto degli interessi sul debito (+4%) e meno del totale della spesa sanitaria (+3%). Inoltre, lo stesso Rapporto consente di verificare che tutto l’aumento dipende da quello dei nuovi farmaci, frutto della R&S dell’industria farmaceutica, che è necessario che il SSN metta a disposizione dei pazienti, perché danno risposte sempre più efficaci alla domanda di salute e spesso consentono di risparmiare nelle altre voci di spesa socio-assistenziale. Nuovi farmaci che si concentrano in particolare nel canale acquisti diretti, dove la domanda cresce di più delle risorse, con conseguente superamento del tetto e costi di payback a carico delle imprese proiettati a 1,8 miliardi nel 2024, un valore insostenibile”.
“Tutto questo – rimarca - in un contesto in cui la % rispetto al PIL è rimasta costante, nonostante l’invecchiamento della popolazione e i fortissimi aumenti dei costi della produzione per le imprese, che ancora oggi sono di oltre il 25% superiori rispetto a gennaio 2021 e che le imprese non hanno trasferito sui prezzi, con una pressione che le mette in forti difficoltà. Per questo l’industria chiede nuovi meccanismi di governance per utilizzare tutte le risorse disponibili nei due tetti e nel fondo innovazione e per aumentarle, al fine di migliorare l’accesso alle cure e rendere l’Italia ancora più attrattiva per gli investimenti e l’occupazione. E siamo fiduciosi che la visione strategica e la volontà del Governo consentirà di attivare in tempi brevi le politiche necessarie per supportare l’impegno delle imprese”.
“Nel 2022 a fronte dei 34 miliardi di euro di spesa, dei quali circa 25 miliardi di ricavo industria, le aziende farmaceutiche hanno generato un valore della produzione di 49 miliardi di euro, di cui 47,6 miliardi di export, 3,3 miliardi investiti in produzione e R&S, 68.600 addetti, cresciuti del 9% in 5 anni, soprattutto tra i giovani (+16%) e le donne (+13%). Un contributo positivo all’economia che si rileva anche nei dati Istat di produzione e occupazione nel 2023, che confermano l’importanza dell’industria farmaceutica, oltre che per la salute, anche per la crescita dell’Italia”, conclude.