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Obesità. “Gli interventi di chirurgia bariatrica devono essere realizzati nei centri specializzati”


Centri che garantiscono, oltre al percorso chirurgico anche quello multidisciplinare. A rimarcarlo il Presidente della Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e delle Malattie Metaboliche, Marco Antonio Zappa dopo il decesso della giovane mamma cagliaritana in seguito ad un intervento per perdere peso

10 NOV - “Fondamentale eseguire gli interventi di chirurgia bariatrica presso centri qualificati. Centri che garantiscono, oltre al percorso chirurgico anche quello multidisciplinare (nutrizionista, psichiatra, psicologo del comportamento alimentare, anestesista, rianimazione) che rappresenta per il paziente garanzia di professionalità e di minor rischio di complicanze post operatorie”.

È quanto ha dichiarato Marco Antonio Zappa Presidente della Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e delle Malattie Metaboliche (Sicob) dopo il decesso di una giovane mamma cagliaritana in seguito ad un’operazione chirurgica di riduzione dello stomaco per grave obesità.
 
“In riferimento al triste episodio riteniamo necessario fornire alcune opportune precisazioni, per evitare il rischio di speculazioni e notizie fuorvianti – ha detto – l’ obesità rappresenta oltre il 12% della popolazione italiana e la grande obesità oltre l’1,5%; quando si pensa al paziente obeso l’opinione pubblica pensa soltanto ad un problema estetico, non comprendendo quanto la grande obesità sia invece una grave malattia associata a precoce mortalità e a comorbilità come il diabete, le cardiopatie, le patologie respiratorie, le artropatie, la depressione e il cancro che, da sole, spiegherebbero la gravità della patologia”.
 
A conferma di questi dati, la grande obesità (BMI >35) è stata recentemente inserita tra le patologie a rischio nell’ambito dell’emergenza Covid19 in quanto il paziente grande obeso è maggiormente a rischio di contrarre forme gravi di Covid19 con necessità di intubazione (determinando in tal modo un affollamento dei posti in terapia intensiva) e di morte per Covid. La grande obesità è inoltre associata a gravi problematiche sociali; basti pensare ai giorni di inattività lavorativa, al costo dei farmaci e delle degenze, per citarne alcune.

“Ricordando inoltre – prosegue – come il paziente grande obeso, proprio per la sua patologia e le comorbilità associate, rappresenti sempre un paziente a rischio (la Letteratura mostra chiaramente l’aumentata mortalità del paziente grande obeso nella vita quotidiana), affermiamo con forza che i chirurghi italiani riuniti nella Sicob, Società italiana di chirurgia dell’obesità, e i dati della Letteratura indicano come le complicanze di chirurgia bariatrica e la mortalità post operatoria in Italia siano sovrapponibili a quelle della colecistectomia (rimozioni di calcoli della colecisti). Inoltre il 99,2% degli interventi bariatrici viene eseguito con tecnica laparoscopica. Certamente, per ottenere simili risultati, la Sicob raccomanda che gli interventi vengano eseguiti solamente nei centri di riferimento della società che rappresentano per il paziente garanzia di professionalità e di minor rischio di complicanze post operatorie”.

10 novembre 2021
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