A Cagliari 2.000 persone in piazza per protestare sulle criticità della sanità pubblica
Comitati, sindaci, rappresentanti degli studenti, dei movimenti indipendentisti, collettivi e sindacati denunciano una situazione grave negli ospedale, ritardi delle visite specialistiche -causati anche dall’emergenza Covid - le lista d’attesa, l’assenza dei medici di base in molti Comuni. “Solinas, giù le mani dalla sanità”, uno dei cori più urlati. “Più ospedali e meno miliari”, si legge su uno striscione.
24 SET - La Sardegna si unisce e si mobilita sulle criticità della sanità che preoccupano in particolare le zone interne dell’isola. Questa mattina, a Cagliari, circa 2.000 persone sono scese in piazza per manifestare contro i ritardi delle visite specialistiche - causati anche dall’emergenza Covid - le lista d’attesa, l’assenza dei medici di base in molti Comuni, e in generale, denuncia la portavoce della Rete Sarda-Difesa sanità pubblica,
Claudia Zuncheddu, “contro la situazione drammatica del sistema sanitario pubblico sardo, in fase di totale smantellamento”.
Comitati, sindaci, rappresentanti degli studenti, dei movimenti indipendentisti, collettivi e sindacati si sono incontrati su scalinata della Basilica di Bonaria, poi da qui il corteo si è diretto verso la sede del Consiglio regionale, dove i manifestanti sono ancora riuniti. Presenti anche consiglieri regionali del M5s, Pd, Leu, Progressisti e M5s. “Solinas, giù le mani dalla sanità”, uno dei cori più urlati durante la protesta. “Più ospedali e meno miliari”, si legge su uno striscione, “Eletti non foste per governare da bruti”, in un altro cartello.
Spiega alla
Dire Zuncheddu: “I dati sulla sanità isolana sono molto preoccupanti, l’aspettativa dei sardi è profondamente crollata rispetto ad altre Regioni d’Italia. La classe politica deve fare ciò che ancora non è stata in grado di fare, e cioè ripartire dai territori. Poi si decide la riorganizzazione degli ospedali, nessun territorio può essere privato del primo presidio”. Ma, prosegue, “il dramma degli ospedali non riguarda solo le zone interne, anche a Cagliari i grossi presidi, come il Binaghi e il Marino, sono stati smantellati. Noi diciamo poi basta alla privatizzazione: i soldi pubblici dei sardi non possono finire al Mater Olbia o nelle casse delle multinazionali della sanità, che avanzano comprando cliniche convenzionate in difficoltà e laboratori d’analisi. Si ponga fine a questo scempio”.
Sottolinea
Andrea Soddu, sindaco di Nuoro: “Siamo qui a protestare contro lo stato comatoso della sanità sarda. Un situazione che non si sblocca, nonostante le mille promesse della Regione. Ci siamo stancati e abbiamo deciso di scendere in piazza. Ed è significativo che i sindaci presenti oggi a Cagliari rappresentino varie anime politiche”.
Spiega
Eugenio Lai, sindaco di Escolca e consigliere regionale di Leu: “La crisi pandemica ha dimostrato che la sanità pubblica va potenziata e valorizzata. Nel corso di questi due anni di mandato della giunta Solinas, la situazione è nettamente peggiorata, è necessario intervenire. Chiediamo una netta inversione di tendenza a favore della sanità pubblica”.
24 settembre 2021
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