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A Sassari impiantato il primo “orecchio bionico”


Impiantato su un bambino di sette anni che adesso potrà avere una vita e una socialità normali. L'impianto cocleare, definito anche "orecchio bionico”, sostituisce la coclea patologica spedendo al nervo acustico rumori, suoni e voci. È considerata anche una neuroprotesi, perché si sostituisce alla trasmissione dell'informazione sensoriale al sistema nervoso.

14 LUG - La sua sarebbe stata una vita segnata dall’impossibilità di sentire i suoi, le voci dei genitori e dei compagni di scuola, quindi dall'impossibilità di esprimersi con la sua stessa voce. Adesso, invece, potrà avere una vita e una socialità normali. Venerdì scorso, l'équipe di Otorinolaringoiatria dell’Aou di Sassari, guidata dal professor Francesco Bussu, ha impiantato a Sassari il primo impianto cocleare in un bambino di sette anni non udente. A darne notizia una nota dell’Aou.
 
L'impianto cocleare è un organo artificiale, una sorta di “orecchio bionico”, che consente a persone non udenti di percepire i suoni e le parole. Il bambino operato avrà una vita e una socialità normali là dove, senza l'impianto, sarebbe stato destinato al sordomutismo.

Il bambino sta bene e nei giorni scorsi ha lasciato il reparto per fare ritorno a casa e a una nuova vita ricca di suoni e voci.

“La sordità, soprattutto nei bambini, – afferma nella nota il direttore di Orl professor Francesco Bussu – è un problema per il quale la nostra sanità deve garantire le cure direttamente in Sardegna. La chiave è la gestione della complessità di questi bambini, dalla diagnosi alla chirurgia, alla riabilitazione completa. Oggi – prosegue Bussu – noi abbiamo finalmente una struttura che ci consente di garantire tutti questi aspetti con tutte le figure professionali necessarie, incluse tecniche audiometriste e logopediste”.
 
L'impianto cocleare è un orecchio artificiale elettronico che può ripristinare la percezione uditiva nelle persone che sono affette da una sordità profonda. È definito anche, spiega l’Aou, "orecchio bionico" e sostituisce la coclea patologica spedendo al nervo acustico rumori, suoni e voci. È considerata anche una neuroprotesi, perché si sostituisce alla trasmissione dell'informazione sensoriale al sistema nervoso.
 
“Le nostre strutture e i nostri professionisti dimostrano quanto sia importante non fermarsi – afferma il commissario dell’Aou Antonio Lorenzo Spano – soprattutto in questo periodo di pandemia. L'obiettivo è offrire ai cittadini le migliori risposte assistenziali e questo risultato rappresenta un momento di crescita e di investimento nel futuro, che può essere raggiunto soltanto attraverso un lavoro in équipe e la promozione delle conoscenze e dello scambio tra gruppi di lavoro, anche con aziende di rilievo nazionale”.
 
Anche l'Ateneo turritano ha espresso i complimenti agli otorini dell’Aou per il risultato ottenuto. “L'Università di Sassari è soddisfatta del livello di eccellenza raggiunto dall'équipe di Otorinolaringoiatria – commenta il rettore, professor Gavino Mariotti –. Esprimo a nome dell'Ateneo molti complimenti al professor Francesco Bussu”.
 
All’intervento realizzato a Sassari hanno partecipato il professor Gaetano Paludetti, direttore dell'Otorinolaringoiatria del Gemelli di Roma, e la sua collaboratrice la dottoressa Anna Rita Fetoni.
 
Il direttore dell’Orl, infine, fa sapere che “è stato riattivato il corso di laurea in Logopedia che contribuirà a mantenere e incrementare le competenze presenti nelle nostre strutture. Per questo ringrazio l'Ateneo e l'Aou di Sassari che hanno visto l'importanza del problema e, in più fasi, hanno sostenuto e supportato il percorso di crescita che ci ha portato a questi importanti risultati”.

14 luglio 2021
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