Sardegna. Via libera a fornitura straordinaria extra LEA di dispositivi monouso e di prodotti dietetici
Le risorse finanziarie per 2019, a valere sul bilancio regionale, ammontano a 500mila euro. “In tal modo sarà possibile assicurare interventi assistenziali adeguati alle condizioni dei pazienti affetti da patologie irreversibili che non fruiscono di assistenza domiciliare integrata”, spiega la Regione. Via libera anche a 200 mila euro per il finanziamento di un progetto sperimentale sull’autismo.
23 GEN - Su proposta dell’assessore
Luigi Arru, la Giunta della Sardegna ha dato il via libera al programma di interventi per la fornitura straordinaria di assistenza integrativa straordinaria extra LEA di dispositivi monouso e di prodotti dietetici. Le risorse finanziarie disponibili per l’anno 2019, a valere sul bilancio regionale, ammontano a 500mila euro. L’ATS dovrà definire i criteri di riparto tra le Aree socio-sanitarie locali. “In tal modo – spiega la Regione in una nota - sarà possibile assicurare interventi assistenziali adeguati alle condizioni dei pazienti affetti da patologie irreversibili che non fruiscono di assistenza domiciliare integrata, per i quali sono state segnalate le maggiori criticità”.
Approvate, inoltre, le Linee guida per gli interventi per la promozione e la valorizzazione dell’amministratore di sostegno a tutela dei soggetti deboli. L’istituto dell’amministrazione di sostegno è a titolo gratuito e copre situazioni che in passato erano prive di tutela e si affianca agli istituti dell’interdizione e dell’inabilitazione, diretti soprattutto alla tutela del patrimonio del beneficiario e dei suoi familiari.
sui risultati conseguiti dai direttori generali delle Aziende sanitarie regionali nell’anno 2016, così come proposto dalla Commissione regionale appositamente nominata.
Dalla Giunta, infine, l’ok al finanziamento con 200mila euro la realizzazione di un progetto sperimentale volto all’offerta di una gamma polifunzionale di servizi alle persone autistiche e alle loro famiglie. “Si tratta – spiega la Regione in una nota - della tranche residua degli 8 milioni 28mila 625 euro che il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, aveva messo a disposizione della Sardegna nel Fondo nazionale delle politiche sociali (FNPS) per l’annualità 2018”. Il Fondo è destinato alle Regioni per lo sviluppo della rete integrata di interventi e servizi sociali, come previsto dalla legge n. 328/2000.
In precedenza erano stati fissati gli altri interventi: 125mila euro per azioni volte all’implementazione delle Linee di indirizzo sull’intervento con bambini e famiglie in situazione di vulnerabilità; 2 milioni 130mila euro di finanziamento ai Comuni per interventi straordinari, con riferimento ad esigenze di particolare urgenza ed inderogabilità quali l’affidamento di anziani e minori, sia italiani che stranieri non accompagnati, su disposizione dell’Autorità giudiziaria in prima istanza o in regime di prosecuzione; un milione 561mila euro da destinare ai Comuni per interventi di inclusione abitativa e superamento e chiusura dei campi nomadi (Rom, Sinti e Caminati), come già programmato con deliberazione della Giunta regionale n. 53/4 del 29 ottobre scorso; 537mila 600 euro alle associazioni e cooperative che gestiscono comunità di accoglienza per persone che si trovano in condizioni di restrizione della libertà.
“Il finanziamento – evidenzia la nota regionale - integra le risorse già programmate nel 2018; 220mila euro quale cofinanziamento del progetto Vita Indipendente, volto ad interventi di inclusione sociale per persone disabili; un milione 755mila euro ai Comuni per interventi nell’ambito del programma ‘La famiglia cresce’, a favore dei nuclei familiari con un numero di figli pari o superiore a quattro; 300mila euro per rimborsi ai Comuni per oneri in materia di quote sociali per prestazioni di riabilitazione globale erogate in regime residenziale e semiresidenziale a favore di persone non autosufficienti e non abbienti; un milione 200mila euro ai Comuni per la gestione del programma ‘Ritornare a casa’, intervento fondamentale per favorire la permanenza presso il proprio domicilio delle persone non autosufficienti che necessitano di un livello assistenziale molto elevato”.
23 gennaio 2019
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