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Congresso Fimmg. I medici di famiglia affilano le armi ‘social’ per contrastare le fake news


Attraverso mini-video di pochi minuti gruppi di medici diventano attori per dimostrare ai colleghi come si deve comunicare al meglio e svelare le bufale che circolano sui social e sul web. I video saranno proiettati domani durante il congresso. 

04 OTT - Combattere il fenomeno delle fake news in ambito sanitario con mezzi multimediali e non solo dietro la scrivania. I medici di famiglia scendono in campo con un ‘hackathon’ al 75° congresso nazionale Fimmg a Cagliari. Mini-video di pochi minuti in cui gruppi di medici diventano attori per dimostrare ai colleghi come si deve comunicare al meglio e svelare le bufale che circolano sui social e sul web. I video saranno proiettati domani durante il congresso. 
 
“Oggi il medico è molto attento ad approfondire tematiche scientifiche ma non sa comunicare, nel senso che non sa usare gli strumenti che appartengono al sistema dei social dove il medico è totalmente assente - spiega Walter Marrocco, ideatore dell’iniziativa e responsabile scientifico Fimmg - Così abbiamo deciso di coinvolgere i colleghi stimolandoli oggi durante una sessione del congresso a diventare ‘attori’ per qualche ora e dimostrare come si possono coprire gli spazi occupati dai falsi comunicatori”. 
 
L’evento anti-bufale si svolge con “una esercitazione pratica - ricorda Marrocco, direttore Scuola nazionale di Medicina degli stili di vita Fimmg-Metis - che consiste nella produzione di un mini-video di tre minuti dove, sulla tematica delle bufale su diete e integratori, gruppi di medici lavorano insieme per arrivare attraverso un percorso, validato scientificamente con un tutor e montato da un videomaker, a realizzare un video che possa essere utile ai colleghi a lavorare meglio sul fronte anti-bufale sulle diete e sugli integratori”.
 
“Il fenomeno delle fake news negli ultimi anni ha conosciuto una rapida crescita e questo ha generato un impatto socio economico negativo e di forte confusine trasversale in tutti settori - osserva Marrocco - In ambito sanitario, in particolare, assistiamo allo sviluppo di questo fenomeno negativo, per il rilevante interesse di tante componenti sociali. I medici in generale, e i medici di famiglia in particolare, devono comprendere il fenomeno e scuotersi dall’abituale torpore di una particolare attenzione allo sviluppo di competenze sempre più elevate, senza parimenti dedicarsi alla opportuna comunicazione delle stesse, anche non riconoscendo e utilizzando tutti quegli strumenti che si identificano nei mass media”.
 
“Risultato finale è l’enorme spazio lasciata qui comunicatori che potremmo definire di bassissimo livello culturale specifico - conclude - È quindi necessario riprendere gli spazi della comunicazione garantendone qualità e coerenza scientifica, nella consapevolezza che il mandato del medico non può essere più solo quella dello studio approfondito, ma quello della comunicazione”. 
 
 
 

04 ottobre 2018
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