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L’Oncologico Businco si dota di un Cyberknife, macchinario unico per l’eccellenza nella cura dei tumori

di Elisabetta Caredda

Inaugurato nella SC Radioterapia Oncologica, è il primo in Sardegna. Barbara: “E’ l’ultima evoluzione della radioterapia e agisce su diverse tipologie di tumore con la stessa precisione di un bisturi ma usando radiazioni ionizzanti. Ci consentirà di ampliare il ventaglio di trattamenti e, quindi, il numero di pazienti trattabili”. Foddis: “Grande risultato raggiunto grazie allo sforzo congiunto tra Azienda e Regione. Auspichiamo possa azzerare nel tempo la mobilità fuori dall’isola”.

26 NOV - Nella Struttura complessa Radioterapia Oncologica del P.O. A. Businco dell’ARNAS G. Brotzu, diretta da Raffaele Barbara, è stato inaugurato nella giornata di ieri, per la prima volta in Sardegna, un Acceleratore Lineare robotico Cyberknife, macchinario unico per l’eccellenza nella cura dei tumori.

“Il CyberKnife – spiega a Quotidiano Sanità il direttore della Struttura Raffaele Barbara -, è l’ultima evoluzione della radioterapia e agisce su diverse tipologie di tumore con la stessa precisione di un bisturi ma usando radiazioni ionizzanti. Rientra tra le modernissime tecnologie dedicate alla radioterapia attualmente in dotazione in Italia nei più prestigiosi Poli Oncologici. Si tratta di un LINAC che sfrutta la robotica e l’intelligenza artificiale per eseguire trattamenti radianti di radiochirurgia, ovvero trattamenti ablativi che si eseguono su lesioni neoplastiche e non neoplastiche inoperabili per sede anatomica o lesioni molto piccole dove l’intervento è controindicato. Tutti i reparti chirurgici e non chirurgici dell’ARNAS e tutte le aziende e le strutture sanitarie dell’Isola potranno usufruire di questa modernissima tecnologia”.

“Il CyberKnife – approfondisce il direttore - è dotato di un braccio robotico flessibile in grado di ruotare intorno al paziente e, in combinazione con un sistema di imaging, assicura un trattamento radioterapico dalla precisione millimetrica. Per i pazienti l’accuratezza sub-millimetrica si traduce in trattamenti eccezionalmente accurati, che consentono di ridurre al minimo i margini intorno al target da colpire con l’elevata dose necessaria alla distruzione delle cellule tumorali, ovvero di ridurre la dose ai tessuti sani, che significa minor tossicità per il paziente. Questo macchinario inoltre consentirà di trattare con intento ablativo (in sostituzione della chirurgia) tumori molto vicini o attaccati ad organi a rischio, di ridurre il numero di sedute di trattamento da 30-40 o anche da 10-20 a 1-5 frazioni, con enorme vantaggio per il paziente e anche per i costi sociali e del servizio sanitario nazionale legati ad eventuali ricoveri, malessere del paziente, sostegno al paziente, viaggi e soggiorno del paziente e di eventuali accompagnatori presso la sede di cura”.

“Nel reparto di Radioterapia dell’ARNAS G. Brotzu dove, all’acceleratore lineare convenzionale, sarà affiancato il CyberKnife – evidenzia Barbara -, sarà possibile offrire un servizio completo ed efficiente che consentirà di ampliare il ventaglio di trattamenti, ampliando quindi il numero di pazienti che possa beneficiare della terapia radiante, anche quando debba sostituirsi alla chirurgia per pazienti non operabili o per cui la non invasività sia il fattore determinante. Inoltre, i ritrattamenti saranno effettuati in sicurezza poiché l’accuratezza consente di controllare la dose ai tessuti sani e organi a rischio che sono già stati irradiati in precedenza e di migliorare l’esperienza clinica del paziente, sia per la minor tossicità del trattamento, sia per la brevità del trattamento e l’immediato ritorno alle attività quotidiane e alla vita normale.e potendo essere immediatamente reimpiegati con le stesse finalità nel 2025”.

“Con questa nuova arma contro il cancro – commenta con soddisfazione Agnese Foddis, direttrice generale ARNAS G. Brotzu -, che andrà a potenziare il patrimonio strumentale diagnostico e terapeutico del P.O. Businco di un sistema robotico per radiochirurgia insostituibile per potenzialità e precisione, che colpisce i tessuti malati con fasci di radiazioni, possiamo dire aver raggiunto un grande risultato per l’Ospedale Oncologico e per la Sardegna, grazie allo sforzo congiunto tra Azienda e Regione. Questo nuovo Acceleratore Lineare Robotico assicurerà infatti un duplice risultato: garantire a tutti i pazienti dell’Isola i trattamenti radiochirurgici e consentire ai sardi di non emigrare oltre Tirreno, azzerando man mano, nel tempo, i fuori regione”.

Elisabetta Caredda

26 novembre 2024
© Riproduzione riservata

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