Sardegna. Arru: “Nessun fine ragionieristico nella riforma”
Lo ha garantito l'assessore alla Sanità a Oristano per un incontro con i rappresentanti della Conferenza provinciale sanitaria del territorio. “Le novità aggiungono e non tolgono servizi. Bisogna leggerle in stretta correlazione con la rete territoriale, la riforma della rete di emergenza urgenza e con il piano della prevenzione, già approvato e per cui si sono investiti 42 milioni”.
04 SET - “Riorganizzando il sistema sanitario avremo accesso a 250 milioni di premialità, necessari anche per migliorare strutture vecchie e superate”. Così l’assessore alla Sanità,
Luigi Arru, stamane a Oristano per un incontro con i rappresentanti della Conferenza provinciale sanitaria del territorio. Confrontandosi con i sindaci sulla riforma della rete ospedaliera, ha premesso che non ci sono fini ragionieristici ma l’esigenza di uniformare e assicurare l’assistenza sanitaria di qualità anche a quelle aree finora penalizzate.
“È una riorganizzazione che aggiunge, non toglie servizi – ha detto l’assessore – e che va vista in stretta correlazione con la rete territoriale, la riforma della rete di emergenza urgenza e con il piano della prevenzione, già approvato e per cui si sono investiti 42 milioni. Se non si riorganizza il sistema, continueremo ad utilizzare l’ospedale in maniera inappropriata”. Per il San Martino di Oristano, la nuova articolazione di rete ospedaliera prevede la trasformazione in ospedale di primo livello, hub e punto di riferimento per le strutture di cura di Bosa e Ghilarza.
“Siamo per la condivisione di un percorso – ha detto ancora Arru – possiamo tenere conto della peculiarità della realtà dell’ospedale, ma ragioniamo tutti fotografando il presente e guardando al futuro, per recuperare la fiducia dei cittadini”.
04 settembre 2015
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