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Specializzandi di area sanitaria. Maggioranza e Opposizione unite su aumento senza discriminazioni del valore delle borse di studio

di Elisabetta Caredda

Ad agosto emendamento di Ticca (Riformatori) bocciato, ma in questi mesi “mi sono attivato per spiegare ai colleghi le ragioni di un intervento”. Comandini (PD): “Faremo di tutto per non deludere gli specializzandi già in corso”. Frau (Uniti per A. Todde): “L’aumento deve essere applicato a tutti in egual modo”. FdI deposita una mozione. Truzzu: “Per  impegnare 4.500.000,00 euro nel 2024/26 per garantire a tutt la stessa retribuzione”.

21 OTT - Non dovrà sussistere alcuna discriminazione sull’ammontare delle borse di studio assegnate alle matricole del primo anno accademico 2023/2024 delle scuole di specializzazione di area sanitaria e i colleghi specializzandi degli anni superiori al primo. Ad impegnarsi con convinzione per la risoluzione del problema venutosi a creare con la recente delibera di Giunta che esclude dall’aumento dell’entità delle borse gli specializzandi iscritti ai corsi prima del 2023, che ha creato fin da subito la pubblicazione dell’atto un sentito malcontento, sono diversi esponenti sia della maggioranza che dell’opposizione in Consiglio regionale che stanno lavorando per una soluzione condivisa all’unanimità.

Il comitato sardo “Biologi e "Non Medici Sanitari" Specializzandi: una legge per i contratti”, che aveva sollevato la questione anche su Quotidiano Sanità per voce di Davide Sini, biologo iscritto al primo anno accademico 2022/2023 della Scuola di specializzazione di patologia e biochimica clinica, può continuare a contare sul supporto del capogruppo dei Riformatori Sardi Umberto Ticca, componente della commissione consiliare Salute, che aveva già in merito presentato un emendamento nella manovra finanziaria discussa nel mese di agosto ma che era stato bocciato in Aula, perché allora non era stato compreso il problema. Per Ticca: “Mi sono attivato parlando con i colleghi per spiegare a fondo la questione, e quindi sulla necessità di un intervento legislativo immediato”.

Altresì ha confermato la disponibilità assicurata più volte agli stessi specializzandi che ha incontrato, il presidente del Consiglio Piero Comandini, che è anche Segretario Regionale del Partito Democratico, e che sta lavorando sul caso. “Faremo di tutto per non deludere gli specializzandi di area sanitaria già in corso, è incontestabile il diritto all’equità riguardo l’ammontare della borsa di studio che hanno chiesto e posto alla nostra attenzione”.

Dello stesso avviso il medico specialista Giuseppe Frau (Uniti per Alessandra Todde), Vice Presidente del Consiglio regionale, che ha ricevuto gli specializzandi anche del comitato sardo e che aggiunge: “Comprendo bene gli animi di questi specializzandi e conosco bene le battaglie che fin dai tempi dei miei studi all’università ho fatto in prima persona. Mi riferisco a quando ancora anche noi medici avevamo una borsa di studio, e lottavamo per aver riconosciuto il contratto di formazione specialistica con una entità superiore di retribuzione, ovviamente. La stessa che a breve verrà riconosciuta, pur mantenuta sotto forma di borsa di studio, anche ai medici di medicina generale e gli specializzandi di area sanitaria, che per ovvie motivazioni, deve poter essere applicata a tutti in egual modo”.

Ecco che la sensibilizzazione sull’importante tema arriva a riempire il testo di una mozione depositata da Paolo Truzzu, capogruppo di Fratelli d’Italia insieme a tutto il gruppo consiliare, sulla necessità urgente di parificare l’importo delle borse di studio dell’area sanitaria non medica, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dell’articolo 54, commi 2 e 3, del Regolamento interno.

Il capogruppo FdI spiega al nostro giornale: “Conosciamo bene la situazione retributiva degli specializzandi di area sanitaria, già nel 2009 ci siamo interessati al loro comitato sardo ed avevamo condiviso il riconoscimento, anche per essi, di 142 borse di studio regionali. Ecco che la delibera di Giunta approvata nello scorso luglio con la quale viene aumentato l’importo delle borse di studio a 25mila euro per i primi due anni di corso e di 26mila per gli anni successivi, ha l’obiettivo di portare avanti quell’iniziativa di allora con nuove risorse, sempre per valorizzare la professionalità e il contributo dei professionisti sanitari non medici all'interno del Servizio sanitario regionale, penalizzati dalla mancanza di borse di studio nazionali. Per sanare il problema quindi sulla decisione di applicare l’aumento alle sole matricole a partire dall’ A.A 2023/24, frutto di una legge della scorsa legislatura che crea una disparità con gli specializzandi che hanno già iniziato la frequenza delle scuole di specializzazione prima dell’anno accademico considerato e che attualmente percepiscono una borsa di studio di 11.603 euro, abbiamo chiesto di impegnare nel bilancio regionale le risorse necessarie, quantificate in circa 4,5 milioni di euro nel triennio 2024/26, per garantire a tutti gli specializzandi di area sanitaria non medica la stessa retribuzione e condizioni di giustizia e imparzialità”.

“Un intervento, questo, che eviterà anche situazioni dove specializzandi che si trovano più avanti nel percorso e svolgono le stesse mansioni, se non addirittura superiori, lavorino al fianco di colleghi che percepiscono una borsa di studio di valore superiore” – termina Truzzu.

Il comitato sardo “Biologi e "Non Medici Sanitari" Specializzandi: una legge per i contratti” è speranzoso. “Poniamo fiducia nell’impegno delle nostre Istituzioni – commenta Davide Sini - e ringraziamo di cuore quanti si stanno adoperando per risolvere anche la nostra incresciosa ‘vertenza’”.

Elisabetta Caredda

21 ottobre 2024
© Riproduzione riservata

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