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Liste d’attesa. La Sardegna approva gli indirizzi regionali per i percorsi di tutela   

di Elisabetta Caredda

La disciplina sui percorsi di tutela previsti nel PRGLA approvato del dicembre 2020 esigeva indirizzi operativi. L’assessore Bartolazzi: “Era opportuno stabilire una linea di azione condivisa, a livello regionale, per garantire il rispetto della tempistica di priorità prevista per l'erogazione delle prestazioni sanitarie e per definire ed attuare in modo uniforme su tutto il territorio i percorsi di tutela degli utenti che ne necessitano”. IL DOCUMENTO

03 SET - E’ fatto divieto alle Aziende sanitarie di chiudere le agende delle prenotazioni sanitarie ed anzi le stesse sono tenute a definire delle azioni da attuare per garantire a tutti i cittadini la possibilità di ricevere una prenotazione entro i tempi previsti dalla classe di priorità prescritta nella ricetta. La Regione interviene, su proposta dell’assessore alla Sanità, per definire ed organizzare con indirizzi operativi i cosiddetti ‘percorsi di tutela’ degli utenti che ne necessitano, affinché siano garantiti in modo uniforme su tutto il territorio regionale.

“I percorsi di tutela – spiega l’assessore Armando Bartolazzi a Quotidiano Sanità - sono rappresentati da tutte quelle procedure che gli enti del Ssr devono poter attivare e sono finalizzati a prevedere l'accesso alle prestazioni specialistiche qualora l'utente non trovi la disponibilità per l'erogazione della prestazione entro i tempi previsti dalla classe di priorità prescritta nella ricetta. Questi percorsi sono previsti dal Piano nazionale per il governo delle liste di attesa (PNGLA) 2019-2021, e dal Piano regionale per il governo delle liste di attesa (PRGLA) 2019-2021 che è stato adottato dalla Regione con la deliberazione della Giunta n. 62/24 del 4 dicembre 2020”.

“Per dare seguito alla deliberazione sui detti percorsi di tutela - prosegue l’assessore - è necessario anche definire precisi indirizzi regionali, e ciò alla luce del fatto che la normativa nazionale non presenta, allo stato attuale, alcuna disposizione specifica in merito. Ricordo, altresì, che la Regione Sardegna in armonia alla legge n. 296/2006, art. 1, comma 836, è dall’anno 2007 che provvede al finanziamento del fabbisogno complessivo del Servizio sanitario del proprio territorio senza alcun apporto a carico del bilancio dello Stato; a maggior ragione gli indirizzi regionali ci daranno anche modo di monitorare le risorse ai percorsi dedicati”.

“La Regione Sardegna ha inoltre provveduto, con la deliberazione n. 59/5 del 4 dicembre 2018, alla definizione dei Raggruppamenti di attesa omogenei (RAO) e degli ambiti territoriali, definendo i tempi massimi di attesa che ciascuna Azienda sanitaria è tenuta a garantire. Al fine di ottemperare al rispetto di questi tempi previsti sia a livello nazionale che regionale, sono definite le azioni che le Aziende sanitarie sono tenute ad attuare per garantire a tutti i cittadini la possibilità di ricevere una prenotazione entro lo standard preventivato”.

“Da premettere oltretutto che nel Piano regionale per il governo delle liste di attesa, di cui alla deliberazione di Giunta n. 62/24 del 4 dicembre 2020, è messo in conto che le Aziende del Ssr definiscano, nei propri PAGLA, l'elenco e i volumi di prestazioni ambulatoriali sia nel pubblico che nel privato accreditato, specifici per branca e diagnostica strumentale e programmati in risposta ai fabbisogni previsti, al fine di quantificare le prestazioni necessarie in termini di prime visite/primi esami e controlli. Per ridurre le liste di attesa dei servizi interessati, le Aziende stesse prevedono le modalità attuative mirate ad incrementare le attività e le prestazioni idonee al perseguimento di tale obiettivo”.

“Da non dimenticare il principio fondamentale di cui alla legge 23 dicembre 2005, n. 266, art. 1, comma 282, secondo cui alle Aziende sanitarie è fatto divieto chiudere le agende di prenotazione. Risulta fondamentale qui ricordare l'importanza della centralità del sistema CUP per il governo ed il monitoraggio dell'efficienza dell'intera struttura dell'offerta e per assicurare un ampio orizzonte temporale di apertura delle agende”.

“Premesso quanto esposto, abbiamo ritenuto opportuno stabilire una linea di azione condivisa, quindi a livello regionale, per garantire il rispetto della tempistica di priorità prevista per l'erogazione delle prestazioni sanitarie e per definire ed attuare in modo uniforme su tutto il territorio i percorsi di tutela degli utenti che ne necessitano e ne fanno richiesta. E’ un loro diritto. Abbiamo perciò dato mandato alla direzione generale della Sanità, ad ARES, a Sardegna IT e alle Aziende sanitarie affinché adottino gli eventuali adempimenti di competenza ad essi spettanti per l'attuazione degli ‘indirizzi regionali sull'organizzazione dei percorsi di tutela’ che abbiamo in seduta di Giunta approvato” – conclude Bartolazzi.

Elisabetta Caredda

03 settembre 2024
© Riproduzione riservata

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