Ucraina. Tunis e Cuccu sollecitano una legge regionale per gli affidi
Per i consiglieri l’accoglienza in terra sarda dei profughi ucraini, tra cui numerosissimi minori, richiede oggi necessariamente una disciplina sugli affidi per le famiglie sarde. Tunis: “Bisogna privilegiare la permanenza del bambino nel nucleo familiare”. Cuccu: “Serve un Garante dell’Infanzia, figura vacante in Regione ormai da un anno”
02 MAR - “L’emergenza dei profughi ucraini rende ancora più necessario che il Consiglio regionale approvi una legge per disciplinare con maggiore efficacia l’affido dei bambini, compreso quello internazionale tornato con prepotenza alla ribalta della cronaca, vista la tragedia che si sta consumando in Ucraina”. Lo ha detto il Segretario della commissione Autonomia e ordinamento regionale,
Stefano Tunis (Gruppo Misto), nel corso della conferenza stampa tenutasi ieri mattina in Consiglio regionale.
Il consigliere ha tenuto a sollecitare, visto il momento difficile che richiede necessariamente una miglior regolamentazione in materia per le famiglie sarde, l’avvio della discussione del delicato tema di cui egli stesso si è interessato con la presentazione della
P.L. n. 13 sul ‘Sistema integrato di interventi e servizi in materia di adozioni e affidi’, già depositata nell’anno 2019 e assegnata alla commissione Salute e politiche sociali il 3 giugno 2019, ma della quale non è ad oggi ancora cominciato l’iter.
“Il testo normativo a nostra firma – sono le parole di Tunis rilanciate in una nota di sintesi diramata dal Consiglio regionale - risale a due anni fa ed è stato adeguato alle attuali esigenze dettate dall’emergenza, ma si conferma l’impostazione generale. Secondo noi la comunità per i minori deve essere l’ultima spiaggia e l’ultima frontiera dell’assistenza mentre invece bisogna privilegiare la permanenza del bambino nel nucleo familiare diretto e indiretto, cercando di rimuovere tutti gli ostacoli che condizionano negativamente la crescita”.
Alla conferenza stampa hanno preso parte anche l’assessora regionale all’Industria,
Anita Pili, ed il sindaco di San Sperate,
Enrico Collu. Per Collu e Pili, riferisce ancora la nota di sintesi, “è necessario che la legge metta al centro i primi cittadini, affiancati dalle Reti del Terzo settore: a questo sistema vanno indirizzate le risorse finanziarie che chiederemo al Consiglio regionale di stanziare, compreso un fondo specifico e autonomo per l’affido internazionale. A oggi la Regione non ha strumenti normativi adatti a gestire tutti i delicati aspetti umani di un affido, che è cosa totalmente diversa dall’adozione”.
Per Tunis è infine “fondamentale la condivisione del sistema degli enti locali. Stiamo dialogando con Cal e Anci perché su questo tema è necessario ascoltare e superare ogni divisione. Facciamo anche appello alla sensibilità di tutte le forze politiche”.
A cogliere nell’immediato il sollecito del consigliere Tunis è la Segretaria della commissione Salute e politiche sociali,
Carla Cuccu (Gruppo Misto), che rivolgendosi a
Quotidiano Sanità afferma: “Questi temi meritano attenzione e sedute dedicate e mi fa piacere che anche il collega del Gruppo Misto, Stefano Tunis, porti all’esame dei colleghi e dell’opinione pubblica argomenti così importanti per i Sardi. Sono temi quelli dell’affido, minori e famiglie che mi stanno a cuore, già dal primo anno di legislatura ho sollevato con diversi atti i problemi relativi all’affidamento di minori nel territorio sardo. Argomento che conosco bene perchè mi occupo di ciò anche in veste della mia professione di avvocato, essendo iscritta io stessa nelle liste d’ufficio per i minori, con competenze che mi danno la facoltà di poter essere tutore legale per i minori”.
“Tra i diversi atti presentati a riguardo – prosegue la consigliera - ricordo la
proposta di legge per l’istituzione di un Centro Regionale della famiglia, anche questa assegnata alla commissione Salute il 18 dicembre 2019 ma che attende ancora di essere messa all’ordine del giorno nei lavori del parlamentino. Ed inoltre proprio tre mesi fa ho scritto una
lettera, assieme ai colleghi del Gruppo
Roberto Caredda e
Giovanni Antonio Satta, al presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, per richiamare i forti ritardi sulla nomina del Garante dell’Infanzia, figura vacante in Regione da un anno ormai”.
“Ed ecco che non posso che anch’io sollecitare la calendarizzazione nei lavori dell’Aula di proposte che mettano al primo piano i diritti dell’infanzia e le famiglie – conclude Cuccu -. Sono sempre più convinta che in Consiglio, come nella Giunta, debba esserci più sensibilità bipartisan per dare risposte a tante famiglie".
Elisabetta Caredda
02 marzo 2022
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