Telemedicina. Ares approva la Procedura di telegestione nella diagnostica per immagini
di Elisabetta Caredda
Obiettivo di Ares è incentivare l’utilizzo delle ‘diverse forme di Sanità digitale’ e del ricorso alla teleradiologia. Tecleme: “La procedura appena deliberata rappresenta il primo passo verso il necessario sviluppo della telemedicina nel territorio della Sardegna". Questo tipo di esami radiologici potranno essere eseguiti solo in regime d’urgenza. Si parla di esami che non richiedono la somministrazione al paziente del mezzo di contrasto. LA DELIBERA
25 FEB - L’Azienda regionale della salute (Ares) della Sardegna incentiva l’utilizzo della telemedicina nelle Asl di recente formazione e delibera l’adozione in via sperimentale della ‘Procedura per la telegestione nella diagnostica per immagini in condizioni di urgenza’. Insieme, approva anche il ‘Consenso informato all’esecuzione in urgenza dell’esame radiologico convenzionale senza mezzo di contrasto ed invio delle immagini’.
Sentito da
Quotidiano Sanità, il dott.
Paolo Tecleme, Direttore del Dipartimento di Staff di Ares che ha coordinato l’iter per la sua approvazione, afferma: “La ‘Sanita Digitale’, di cui la teleradiologia è componente fondamentale, è uno degli ambiti importanti della mission di Ares di supporto alle aziende del SSR; la procedura appena deliberata rappresenta il primo passo verso il necessario sviluppo, in armonica interazione tra tutte le Aziende Sanitarie della regione con l’Assessorato Regionale Sanità, della telemedicina nel territorio della Sardegna".
La procedura è stata quindi trasmessa a tutte le direzioni generali delle Asl ed alla direzione generale dell’assessorato alla Sanità per le valutazioni della sua adozione sull’intero contesto delle Aziende sanitarie regionali; inoltre, è stato previsto un monitoraggio ed una eventuale revisione a 180 giorni dalla sua attuazione, sulla base anche delle osservazioni che perverranno alla direzione Sanitaria di Ares da parte delle stesse Aziende sanitarie.
Obiettivo di Ares è di incentivare l’utilizzo delle ‘diverse forme di Sanità digitale. “La procedura approvata – evidenzia Tecleme - è il frutto di un’azione corale tra professionisti di diverse aziende”.
Interviene la Dott.ssa
Antonella Virdis, direttrice della SC Qualità Clinical Governance Risk Management Staff di Ares, che spiega: “L’Istituto superiore di Sanità nelle proprie linee guida per l’assicurazione della qualità in teleradiologia afferma che ‘la teleradiologia, nelle sue diverse applicazioni, rientra nell’organizzazione della telemedicina come elemento innovativo nella programmazione ragionata delle Unità Operative di diagnostica per immagini per ottimizzare la risposta ai bisogni del territorio’”.
“E quando si parla di teleradiologia – prosegue la direttrice -, si fa riferimento alla telegestione che non è altro che la modalità con cui viene eseguito l’atto medico radiologico attraverso l’uso della tecnologia che prevede la trasmissione a distanza delle immagini. Le figure professionali che vengono ad essere coinvolte sono il Medico che richiede e/o è presente all’esecuzione dell’esame, il Tecnico sanitario di radiologia medica, il Medico Radiologo che controlla il processo in telegestione e referta l’esame, lo specialista in Fisica medica ed esperto di Radioprotezione, e il Tsrm amministratore dei Sistemi sanitari”.
“Nella procedura - illustra il dott.
Marcello Mocci, direttore della SC di Radiologia della ASL di Oristano, componente del gruppo di lavoro - abbiamo previsto che il ricorso alla tipologia di esami radiologici regolamentati dalle ‘Linee guida per le procedure inerenti le pratiche radiologiche clinicamente sperimentate’ possa avvenire solo in regime d’urgenza. Si parla di esami che non richiedono la somministrazione al paziente del mezzo di contrasto che viene eseguita per via vascolare o intracavitaria”.
“La telegestione radiologica – precisa sempre al nostro giornale il dottor
Carlo Orgiana, coordinatore dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica della ASL di Cagliari – si conclude quindi con la telediagnosi che viene formalizzata nel referto del radiologo responsabile. Nella procedura abbiamo poi previsto che il ricorso alla tipologia di esami che possono essere eseguiti possa avvenire, in questa fase, solo in regime d’urgenza, come quando richiesto nel turno notturno dalle ore 20:00 alle ore 08:00, o nel turno festivo, o comunque nei casi di emergenza derivanti da carenze organizzative impreviste. Come accennato dal dott. Mocci, si parla di esami che non richiedono la somministrazione al paziente del mezzo di contrasto”.
“L’adozione di questa procedura per la telegestione – conclude la Dott.ssa Virdis - è finalizzata anche ad incrementare la diffusione e l’omogeneizzazione delle ‘forme di Sanità Digitale’ e del ricorso alla teleradiologia, ed è perciò che si è ritenuto necessario intervenire per formalizzare l’organizzazione operativa con specifiche procedure che potessero definire le modalità logistico/temporali della telegestione della diagnostica per immagini, i ruoli, e le rispettive responsabilità nelle diverse attività dei processi dell’esame in questione”.
Elisabetta Caredda
25 febbraio 2022
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