19 OTT - Il 13° Forum Risk Management in Sanità si terrà a Firenze, Fortezza da Basso, dal 27 al 30 novembre 2018. Quest’anno, a 40 anni dall’Istituzione del Servizio Sanitario Nazionale, il Forum sarà sede e occasione per un confronto anche su un altro importantissimo 40esimo, quello della dichiarazione sulle cure primarie.
La conferenza internazionale sull'assistenza sanitaria primaria ad Alma Ata del settembre del 1978, fu un passaggio storico fondamentale. Durante la conferenza fu ribadito con forza che la salute è un diritto fondamentale, un obiettivo sociale di importanza mondiale.
Nel secondo articolo della dichiarazione di Alma Ata si legge: “L'enorme disparità esistente nello stato di salute delle persone, in modo particolare tra i paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo ma anche all'interno delle nazioni, è inaccettabile dal punto di vista politico, economico, sociale e rappresenta una preoccupazione comune a tutti i paesi”. Inoltre nel quinto articolo si ribadisce come: “I Governi sono responsabili della salute dei propri cittadini: essa può essere raggiunta solo mettendo a disposizione adeguate misure sanitari e e sociali.
A distanza di 40 anni da quello storico documento è il momento di fare un bilancio sui risultati raggiunti e su quelli che rimangono ancora all'orizzonte.
Se ne discuterà a Firenze all'interno del Forum il 27 novembre. Tra i protagonisti del dibattito Vittorio Boscherini segretario provinciale Fimmg di Firenze.
“La dichiarazione di Alma Ata è ancora attuale - ci racconta Boscherini - gran parte degli obiettivi che il documento si proponeva sono stati realizzati dal servizio sanitario nazionale: in primis la garanzia di un servizio universale. L'Italia può vantarsi di aver garantito un'assistenza anche durante la forte crisi economica che ha attraversato il paese evitando che sfociasse in fenomeni di ribellione della popolazione. E' stata garantita una assistenza a tutti i cittadini anche a quelli che si sono impoveriti” spiega Boscherini.
“Sbagliano coloro che pensano ad un superamento del servizio sanitario nazionale con una assistenza gestita da mutue o compagnie di assicurazioni che creeranno disparità nelle erogazione delle prestazioni” aggiunge.
“La politica – commenta Boscherini - sta affrontando la questione senza obiettivi di carattere unitario. Ci sono dichiarazioni sul mantenimento del Servizio Sanitario Nazionale, ma anche esternazioni da parte di alcuni schieramenti politici che vanno verso la devoluzione del servizio per far garantire l'assistenza attraverso mutue e assicurazioni. Questo porterebbe inevitabilmente alla creazione di diversi livelli qualitativi dell'assistenza in contrasto con le dichiarazioni di equità che provengono dalla dichiarazione. Un servizio sanitario nazionale per mantenersi equo – conclude - deve avere un adeguato finanziamento, l'Oms ha detto che per l'Italia questo non deve scendere al di sotto de 6.4% del Pil. Un finanziamento minore non garantirebbe l'universalità del servizio. E' necessario prestare attenzione, sono due i modi in cui potrebbero tentare di superare il servizio sanitario nazionale: uno dicendo che c'è la necessità di integrazione, l'altro diminuendo progressivamente i finanziamenti”.
Diego D'Ippolito
19 ottobre 2018
© Riproduzione riservata