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Lazio. Liste d'attesa. Assotutela: "Situazione drammatica. Soprattutto a Roma. Meglio in provincia"  


Ecografie del capo e del collo pressoché impossibile entro i 365 giorni nella capitale. Per un’ecogradia cardiaca-ecocardiogramma M/B attese fino ad un anno. Assotutela ai cittadini: "Utilizzate i poliambulatori secondari e le strutture provinciali dove i tempi di attesa sono più ridotti". L'indagine.

01 MAG - I tempi di attesa per gli esami diagnostici strumentali effettuati tramite il Re.cup della Regione Lazio sono “in netto peggioramento, soprattutto negli ospedali romani”. A lanciare l’allarme è il segretario nazionale dell’associazione per la tutela del cittadino Assotutela, Pietro Bardoscia, illustrando i dati di un’indagine aggiornati ad aprile 2012.

La situazione per le ecografie del capo e del collo sono “drammatiche”, spiega Bardoscia. “Pressoché impossibile una prenotazione entro i 365 giorni in molti ospedali romani, tranne l’Asl Roma B  con attese sino ad  Ottobre 2012, presso l’Inrca ( Istituto Nazionale Riposo e Cura Anziani ) con attese sino a Novembre 2012. Ma se il cittadino prova a spostarsi in Provincia le disponibilità migliorano con attese a Maggio/giugno nell’Asl Roma F ( Padre Pio Bracciano ), a  Rieti ( Magliano Sabino ), e nel luglio 2012 nell’Asl di Latina”.

E non è l’unico caso. Per questo Assotutela rivolge un appello ai cittadini “per un cambio di mentalità sul fronte prenotazioni, invitandoli – spiega Bardoscia - a cercare anche altrove, nel caso i tempi di attesa presso le strutture ospedaliere vicine alla propria residenza, o presso le strutture principali (il Sandro Pertini, il Sant’Andrea, il  San Giovanni, l’ Umberto I, il San Camillo, il San Filippo Neri, Il Policlinico Tor Vergata) siano eccessivi. Come abbiamo dimostrato, ci sono tempi di attesa inferiori per determinati esami diagnostici strumentali in alcuni poliambulatori ‘secondari’ romani e nelle  strutture ospedaliere delle Provincie del Lazio”.

Continuando con i dati dell’indagine, infatti, emerge che per una Ecogradia Cardiaca – Ecocardiogramma M/B occorre attendere, sino a settembre nell’Asl Roma H ad Albano, a dicembre presso l’Asl Roma D e gennaio 2013 presso l’ Asl Roma G, febbraio presso l’Asl Roma F sino ad un anno circa  presso l’Asl Roma C ed il San Camillo Forlanini. Per prenotare invece un esame Ecocolordoppler Cardiaco Riposo o Dopo Sforzo riscontriamo tempi di attesa oltre i 300 giorni e persino mancanza di disponibilità presso l’ Asl Roma C, Asl Roma D, Asl Roma E,  Asl Roma G,  presso le Aziende Ospedaliere San Camillo Forlanini, San Giovanni Addolorata e San Filippo Neri ed i Policlinici  Umberto I e Tor Vergata.
Anche in questo caso, però, se i cittadini provano ad uscire fuori il contesto Romano le possibilità migliorano un poco, con disponibilità ad agosto 2012 nell’Asl di Rieti presso il Poliambulatorio Leonessa, a settembre presso l’Asl di Frosinone, ad ottobre nell’Asl di Viterbo e nei presidi secondari (poliambulatori ) dell’Asl Roma B come Bresadola o Antistio, a Latina e nell’Asl di Viterbo a partire da Novembre 2012.

“Drammatica invece è la situazione per le risonanze magnetiche”, sottolinea Bardoscia spiegando che “tranne alcune disponibilità presso l’asl Roma B nel Policlinico Casilino e nel Policlinico di Liegro nell’Asl Roma D, i cittadini hanno ben poche speranze di prenotare una risonanza magnetica al cervello e tronco encefalico. Occorre attendere 240 giorni a Frosinone, circa 300 giorni per il Policlinico Tor Vergata, non ci sono disponibilità o sono oltre i 365 giorni presso l’Ospedale Sant’Andrea, presso il San Camillo de Lellis a Rieti, presso il Santo Spirito nell’Asl Roma E,  ad Albano nell’Asl Roma H,  nell’Asl Roma A presso il Nuovo Regina Margherita, nell’Asl Roma C presso il Sant’Eugenio Reparti, a Belcolle di Viterbo, al San Camillo di Roma e al San Giovanni Addolorata”.

“Alla luce di questa nuova indagine – conclude Bardoscia - non possiamo non criticare l’attuale Giunta Polverini dal momento che ad oggi, nonostante le promesse iniziali, non è stata ancora in grado di includere nel Re.cup le strutture private accreditate (per lo meno per gli esami ritenuti critici), nè hanno obbligato le strutture pubbliche ospedaliere ad ampliare le disponibilità delle proprie agende dall’attuale 40-50% ad almeno il 75%”.
 

01 maggio 2012
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