Corte dei Conti. De Dominicis: "Su spesa sanitaria Lazio gravissimi illeciti"
Il procuratore regionale ha denunciato gli sprechi e le truffe per 137 mln di euro che hanno portato al sequestro del San Raffaele di Velletri e la situazione “grottesca” dell’Ares 118 con ambulanze non usate per mancanza di barelle utilizzate nei pronto soccorso.
22 FEB - “Gravissimi fatti illeciti sono stati riscontrati durante il 2011 nel settore della spesa sanitaria. Si è accumulata una stratificazione di apparati che hanno stravolto il quadro d'insieme fino all'attuale crisi”. Lo ha afferma
Angelo Raffaele De Dominicis, procuratore regionale della sezione giurisdizionale del Lazio della Corte dei Conti, nel corso della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario.
Già nella relazione dell’anno scorso venne evidenziato lo spreco di denaro pubblico e le vere e proprie truffe nel settore riabilitativo delle prestazioni sanitarie. Oltre agli illeciti riscontrati nelle convenzioni con le case di cura del gruppo San Raffaele s.p.a., le inchieste istruttorie in corso hanno, inoltre, segnalato “danni ingentissimi al Ssn”.
Di recente, la Procura regionale per il Lazio ha chiesto alla competente Sezione Giurisdizionale il sequestro conservativo di beni immobili appartenenti al San Raffaele Spa (ex Tosinvest spa), per 134 milioni di euro, a garanzia del corrispondente danno subito dal Servizio Sanitario Regionale, per effetto di un’indagine relativa alla “fittizia o irregolare erogazione di prestazioni di riabilitazione eseguite presso strutture convenzionate”.
Il sequestro conservativo è stato confermato dal giudice monocratico designato, “fino alla concorrenza di euro 126.535.502,24 sui soli beni immobili della evocata società”.
Nella relazione si è segnalato come “nell’ambito della Regione Lazio si è potuto accertare un’anomala contiguità decisionale con la società convenzionata San Raffaele s.p.a., fino al punto che una dirigente regionale, responsabile delle procedure di autorizzazione e accreditamento, è parsa collaborare con i vertici della società per non avere mai emesso alcun atto sanzionatorio”.
Per De Dominicis la vicenda contenziosa, “con i suoi 137 milioni di euro di sprechi e di truffe, ancorché limitata ad una tipologia di prestazioni sanitarie (la riabilitazione), desta particolare sconcerto e preoccupazione soprattutto ove si consideri che oltre il 68% dell’intero debito sanitario nazionale è costituito dal disavanzo accumulato da due regioni: Lazio e Campania”.
Gli illeciti rimborsi al gruppo imprenditoriale San Raffaele s.p.a., come si evince dalla relazione, sono continuati nel corso dell’anno 2011 ed il Comando Nas dei Carabinieri ha di recente trasmesso il rapporto investigativo sulla casa di cura di Cassino.
Dalle risultanze istruttorie è emerso che la predetta casa di cura ha percepito pagamenti che hanno sforato il budget regionale. Inoltre, per le sostanziali irregolarità delle prestazioni assistenziali, prendendo in esame il periodo 2007 – 2009, il danno erariale è stato di circa 85 milioni di euro. Il che consegue non solo alla violazione sistematica delle convenzioni sanitarie ma soprattutto all’omissione di controllo sulla conformità e sulla regolarità delle prestazioni poste a rimborso.
Infine, passando ad altri settori della sanità laziale De Dominicis ha sottolineato la presenza di “situazioni grottesche”, come quella dell’Ares 118 dove si è accertato che le ambulanze non venivano utilizzate per carenza di barelle, mentre le stesse barelle fungevano da lettighe nei reparti di pronto soccorso. In tutto questo “si stipulavano convenzioni con enti privati mediante procedure anomale e con palese danno erariale da disservizio”.
22 febbraio 2012
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