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Peste Suina. Sardegna fiduciosa su via libera da Commissione UE per l’esportazione dei prodotti sardi

di Elisabetta Caredda

I risultati accertati dagli Ispettori della Commissione UE in visita in Sardegna sulla Peste Suina Africana fa ben sperare. Soddisfatto Gianni Salis, ex capo gabinetto dell’Assessorato per la Sanità: “Il loro apprezzamento questa volta è stato chiaro e inequivocabile per tutta l'organizzazione regionale impegnata nell'azione di contrasto alla peste suina, siamo fiduciosi che la visita del Commissario europeo prevista in Sardegna per il prossimo settembre possa suggellare questi risultati”.

29 GIU - “Oggi si è conclusa in Sardegna la visita degli Ispettori della Commissione europea in relazione alla peste suina africana. In questi 4 giorni di accurati controlli gli Ispettori hanno potuto apprezzare il netto miglioramento della situazione epidemiologica (non si registra un focolaio di peste da circa 1 anno), e constare che le azioni di contrasto al suino brado, di controllo dei suini domestici e di monitoraggio attivo dei cinghiali hanno dato ottimi risultati". Lo afferma Gianni Salis – ex capogabinetto dell’Assessorato alla Sanità – che lo ha visto in prima persona coinvolto nella task force che ha seguito le istanze burocratiche ed il coordinamento delle azioni finalizzate all’eradicazione della malattia.
 
“Il loro apprezzamento – evidenzia Salis - questa volta è stato chiaro e inequivocabile per tutta l'organizzazione regionale impegnata nell'azione di contrasto alla peste suina, dall'Unita' di Progetto ai Servizi veterinari dell'Ats e dell'Istituto Zooprofilattico della Sardegna, dall'assessorato alla sanità a quelli dell'agricoltura e dell'ambiente, dal Corpo forestale a Forestas e Laore. Supportati con convinzione dal Ministero della salute e dal Centro di referenza nazionale per le pesti suine, e con la consulenza scientifica del prof. Jose Manuel Vizcaino e la condivisione delle organizzazioni di categoria degli allevatori e dei cacciatori. Gli Ispettori hanno ribadito che la Sardegna finalmente in questi ultimi anni ha imboccato la strada giusta. Siamo fiduciosi adesso – conclude - che la visita del Commissario europeo per la Salute e la sicurezza alimentare, Vytenis Andriukaitis, prevista in Sardegna per il prossimo settembre possa suggellare questi risultati dando il via libera all'esportazione dopo 41 anni dei prodotti dei suini nati e allevati in Sardegna”.
 
In proposito, il Presidente della Regione Christian Solinas, alla vigilia della visita degli Ispettori, ha sottolineato che “Sul fronte dell’eradicazione della peste suina la Sardegna ha fatto tutto ciò che le è stato richiesto, per quanto doloroso e invasivo per le comunità locali. Ora è tempo di revocare le restrizioni che non ci consentono di sviluppare una fiorente e competitiva industria suinicola. La Regione – rileva il Presidente - ha applicato una rigida normativa che ha di fatto eliminato il pascolo brado, depopolando in modo drastico e in pochi anni gli animali non censiti e sanzionando chi non si è messo in regola. I Sardi hanno pagato un caro prezzo in termini di impatto sociale ed è giusto che vedano ristorati questi sacrifici con il riconoscimento dell'eradicazione della peste suina dall'Isola e la conseguente apertura delle esportazioni delle produzioni suinicole verso l'esterno. Diversamente – conclude Solinas - sarebbe incomprensibile il dichiarato vantaggio dell'applicazione in questi anni di un piano così radicale, che ha messo a dura prova allevatori e comunità locali".
 
Stesso richiamo volto agli ispettori della Commissione Ue è stato sollecitato da Gabriella Murgia, Assessore regionale dell’Agricoltura, per la quale "Le importanti misure adottate dalla Regione in tutti questi anni, col dichiarato obiettivo di sradicare la peste suina africana, hanno dato finalmente i frutti sperati. Chiediamo pertanto la revoca totale delle restrizioni tuttora in atto, che impediscono lo sviluppo di una rilevante e competitiva attività industriale del settore suinicolo, un obiettivo già fatto proprio dal presidente Christian Solinas. Il virus - spiega l’assessore - appare totalmente assente da oltre sette mesi nei suini domestici, ma anche nei cinghiali, e pertanto riteniamo avvenuta la totale estinzione del morbo. Naturalmente i controlli non verranno meno, soprattutto con riferimento alle forme di allevamento selvatiche. Mai come oggi l’eradicazione della Psa è evidente, e ciò favorirà certamente una ripresa, se non vera e propria rinascita, di una filiera produttiva dalle enormi potenzialità economiche, che affonda le sue radici nelle tradizioni della Sardegna e alla quale può essere riconosciuto un ruolo rilevante nel nostro settore produttivo ed economico".
 
L’assessorato dell’Agricoltura, "continuerà a sostenere il comparto suinicolo con l’attuazione delle misure già programmate e attivate, a valere delle risorse del Programma di sviluppo rurale della Sardegna Psr, quali Misura 4.1-investimenti nelle aziende e Misura 14-benessere degli animali, e del bilancio regionale. Si ha fiducia pertanto – conclude Murgia - che le nostre richieste saranno integralmente accolte dai competenti uffici dell’Unione europea".
 
In ultimo l’intervento di Mario Nieddu, Assessore regionale per la Sanità – che afferma: “I dati sulla diffusione della Peste suina africana ci dicono che l'eradicazione è ormai a portata di mano. Da nove mesi non sono stati rilevati focolai nei suini domestici e la malattia è in via di autoestinzione nei cinghiali in molte aree della Sardegna. Parliamo di un obiettivo raggiunto a fronte di importanti costi in termini di sacrifici per la Sardegna, e in particolare per gli allevatori e le comunità locali. Come già ribadito dal presidente Christian Solinas – conclude - crediamo che oggi sussistano tutti i presupposti per richiedere la rimozione delle limitazioni alle esportazioni di prodotti suinicoli e ridare così respiro a un comparto con grandi potenzialità”.
 
Elisabetta Caredda 

29 giugno 2019
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