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Sensibilità chimica multipla. Assemblea legislativa approva risoluzione per esami e terapie gratuite


La risoluzione presentata da Silvia Piccinini, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, reintroduce i benefici per i malati che soffrono di questa rara e grave patologia che erano stati sospesi nel 2008. “Mettiamo fine a questa grave ingiustizia”, commenta Piccinini. LA RISOLUZIONE

26 LUG - Esami e farmaci gratis e diritto alle cure per i malati di Sensibilità Chimica Multipla (MCS). È quanto chiede l’Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna in una risoluzione presentata dalla capogruppo del MoVimento 5 Stelle Silvia Piccinini a favore dei malati della particolare patologia che coinvolge il sistema nervoso centrale e che costringe chi ne è affetto ad evitare il contatto con aree inquinate e con qualsiasi tipo di sostanza chimica.

“Nel 2005 la Regione aveva inserito la MCS nell’elenco delle malattie rare, garantendone l’esenzione dalla partecipazione al costo per le prestazioni di assistenza sanitaria e individuando il presidio ospedaliero accreditato per la diagnosi e la terapia nell’Azienda ospedaliera di Bologna – spiega Silvia Piccinini in una nota –. Dopo però un controverso parere del Consiglio Superiore di Sanità, che ha negato la definizione ‘rara’ alla malattia, la Regione aveva fatto marcia indietro annullando tutte le agevolazioni. Oggi finalmente mettiamo fine a questa grave ingiustizia”. La risoluzione approvata oggi dall’Assemblea Legislativa prevede per i pazienti residenti in Emilia-Romagna con sintomi riconducibili a MCS certificata la gratuità sia degli esami di laboratorio e specialistici, sia della terapia farmacologica, finalizzata al trattamento della sintomatologia”.

Inoltre la Regione, spiega Piccinini, “dovrà emanare una direttiva per le Aziende Sanitarie ed Ospedaliere, affinché si dotino in tempi celeri, coinvolgendo anche le Associazioni di persone affette da questa patologia, di una regolamentazione per uniformare la risposta sanitaria e fornire indicazioni sulla realizzazione di un percorso assistenziale sull'esempio di quanto fatto all'ospedale Cona di Ferrara, che ha redatto un'apposita "Istruzione Interaziendale operativa", che consente a queste persone di accedere in sicurezza alle strutture sanitarie senza doversi aggravare ulteriormente a causa delle sostanze chimiche aerodisperse.

26 luglio 2018
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