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Violenza contro i medici in Campania. Il piano i 6 punti di Anaao Giovani 

di Angelo Fioretti e Maria Gabriella Coppola

Maggiori poteri alle guardie giurate; costituzione dell’Anaao quale parte civile nei processi; una campagna mediatica di sensibilizzazione; fare rete con istituzioni, ordini e forze dell'ordine; un piano di sicurezza intraospedaliero e infine una proposta legislativa di riconoscimento dei Medici e del Personale sanitario nell’esercizio delle proprie funzioni quali pubblici ufficiali

18 LUG - E’ di questi giorni l’ennesimo caso di violenza contro medici di una Struttura Sanitaria Napoletana. L’aggressione è stata perpetrata questa volta contro due dottoresse del Pronto Soccorso dell’Ospedale San Giovanni Bosco, aggredite da un paziente che non voleva rispettare il proprio turno.
 
La grave aggressione, compiuta ai danni delle due professioniste, rappresenta in questo caso, come in tutti gli altri, l’indice del deterioramento del rapporto tra medico e paziente.
 
Le cause di tale deterioramento sono principalmente ascrivibili al disagio socio-economico che maggiormente attanaglia i ceti culturalmente più deboli del Paese, in particolare delle Regioni meridionali, condizionandone il pensiero e di fatto i comportamenti, ad una minore offerta dei servizi sanitari e non ultimo alla pressione mediatica degli organi di informazione che spesso porta ad ipotizzare delle responsabilità non accompagnate da puntuali ed oggettive contestazioni di addebito a carico di medici sottoposti a discredito e alle aggressioni fisiche  e verbali.
 
In forza di quanto detto, l’Anaao Assomed Giovani, nell’esprimere totale solidarietà e vicinanza alle due colleghe vittime della violenta aggressione subita, formula le sue proposte tese a garantire sui posti di lavoro tranquillità e sicurezza a tutti gli Operatori Sanitari nell’esercizio delle loro funzioni:
 
1) Maggiori poteri alle guardie giurate e maggiore presenza numerica delle stesse per una più efficace vigilanza negli Ospedali dislocati sul territorio.
 
2) Costituzione dell’Anaao quale parte civile nei processi per le aggressioni subite dai propri iscritti.
 
3) Organizzazione di una campagna mediatica volta alla sensibilizzazione dei cittadini circa l’importanza, la delicatezza e il rispetto del lavoro degli Operatori Sanitari, molto spesso svolto in condizioni difficili e pericolose (causa frequenti aggressioni fisiche e verbali).
 
4) Invito da parte dell’ANAAO a fare rete, attraverso una serie di iniziative da concordare con i Rappresentanti delle Istituzioni quali: Sindaci, Ministero della Salute, Regione Campania, Prefetto di Napoli, Presidenti Ordini dei Medici provinciali, Arma dei Carabinieri e Polizia di Stato.
 
5) Un piano di sicurezza intraospedaliero fatto di procedure integrate e supportato primamente da una migliore organizzazione interna rivolta sia al paziente che agli Operatori Sanitari.
 
6) Proposta legislativa di riconoscimento dei Medici e del Personale Sanitario nell’esercizio delle proprie funzioni quali pubblici ufficiali così come disciplinato dall’articolo 357 del c.p., consentendo che l’azione penale, nell’ ipotesi di una violenza perpetrata ai danni degli stessi, si attivi obbligatoriamente - e non con denuncia di parte- con conseguenti pene e sanzioni, che di certo possono limitare i casi di aggressione.
 
L’Anaao lavorerà nell’ambito delle sue competenze, affinché le proposte novellate trovino rapida attuazione a difesa della classe medica. 
 
Angelo Fioretti
Responsabile Regionale Settore ANAAO Giovani Campania
 
Maria Gabriella Coppola
Responsabile Aziendale Settore ANAAO Giovani ASL NA 1
 

18 luglio 2018
© Riproduzione riservata

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