Lombardia. Voucher per assistenza ai pazienti fragili
In Lombardia sono circa 500 le persone in stato vegetativo quotidianamente assistite, di cui l'82% in strutture residenziali e il 18% presso la propria abitazione, con un investimento regionale annuo che si aggira sui 26 milioni di euro. Fino a 180 euro al giorno per chi è in stato vegetativo.
24 OTT - Il dato è stato ricordato dall'assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale della Regione Lombardia Giulio Boscagli, intervenuto al convegno organizzato a Bergamo dall'onlus "Il sostegno", associazione per la cura e la presa in carico delle persone in stato vegetativo e dei loro familiari.
"La Lombardia si distingue - ha sottolineato l'assessore Boscagli - per l'attenzione che da tempo riserva alle persone che si trovano in queste condizioni di salute complesse e molto delicate. Regione Lombardia è stata, infatti, la prima in Italia a garantire la gratuità dei ricoveri di sollievo transitorio o definitivo alle persone in stato vegetativo, e dal 2009 a erogare ai familiari che si dedicano all'assistenza a domicilio un contributo mensile di 500 euro." Al convegno, intitolato "La cura e l'assistenza dei pazienti in stato vegetativo e di coscienza minima", ha partecipato anche il Direttore Sociale dell'ASL di Bergamo, Francesco Locati, il Presidente AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale
Amiotrofica) Mario Melazzini, il Direttore del Centro don Orione di Bergamo, don Ugo Dei Cas, e il presidente dell'Associazione Il Sostegno, Guido Alberti.
"Da agosto - ha detto l'assessore Boscagli - abbiamo fatto un ulteriore passo avanti, lanciando una nuova sperimentazione: ai pazienti vengono erogati voucher di valore variabile, tra i 100 e i 180 euro al giorno a seconda della gravità, finalizzati all'acquisto delle prestazioni previste da un Piano di Assistenza Individuale. Questo è stato reso possibile grazie ad un ulteriore investimento di 10 milioni di euro."
La sperimentazione ha introdotto anche nuovi criteri di valutazione e diagnosi della condizione di stato vegetativo, che misurano il grado di coscienza e di risposta agli stimoli portando ad ampliare la platea di persone assistite, da 500 a 600.
"Le scelte che abbiamo fatto in tema di stati vegetativi e di minima coscienza - ha concluso Boscagli - sono in linea con quel processo di riforma del welfare di cui il nostro Paese ha grande bisogno. Stiamo incentrando le nostre politiche sulla persona e sulla famiglia: gli strumenti di valutazione multidimensionale dei bisogni, che tengono conto anche delle condizioni e delle risorse - economiche, fisiche, relazionali - delle famiglie , sono perciò parte integrante di questa riforma, così come lo sono la necessità di spostare i finanziamenti dall'offerta alla domanda e di attuare pienamente il principio della libertà di scelta nelle politiche sociosanitarie e sociali".
24 ottobre 2011
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