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Anteprima. In Conferenza Stato Regioni il Piano anti-Tbc


È pronto per il confronto con le Regioni il documento sul Controllo della tubercolosi stilato dal ministero della Salute. In arrivo stringenti azioni di sorveglianza, la riorganizzazione della rete di laboratori regionali per garantire qualità ed economicità della attività diagnostiche e la rilevazione dei dati di farmaco resistenza. Previsti programmi di formazione ad hoc per i medici dell’assistenza primaria.

20 OTT - Sorveglianza strettissima, implementazione delle linee guida, e programmi straordinari di educazione sanitaria e formazione degli operatori sanitari.
Sono queste, in estrema sintesi, le tre azioni strategiche che il ministero delle Salute intende attuare, nel triennio 2011-2013, per dare battaglia alla tubercolosi, patologia relativamente rara nel nostro Paese (l’incidenza è inferiore a 10 casi per 100mila abitanti), ma in preoccupante aumento negli ultimi anni. Tre mosse per dare scacco alla Tbc contenute nel documento “Controllo della tubercolosi: obiettivi di salute, standard e indicatori” stilato dalla Salute che sarà vagliato nei prossimi giorni, insieme ai tecnici delle Regioni, per arrivare in tempi brevi al varo in sede di Conferenza Stato Regioni.
Il Provvedimento procede sul solco tracciato dal documento “Stop alla tubercolosi in Italia”, approvato dalla Commissione Salute della Conferenza delle Regioni nel 2007. Vediamo i punti principali:
Sorveglianza. Per migliorare la sorveglianza le Regioni si dovranno dotare di fonti informative aggiuntive rispetto alla notifica dei casi. Saranno perciò attivati: la notifica da parte dei laboratori delle persone con esame batteriologico positivo per la Tbc su campioni respiratori; e il monitoraggio dell’esito del trattamento almeno per tutti i casi polmonari. E ancora, dovrà essere attuata la sorveglianza della farmaco resistenza. A questo proposito il ministero chiederà alle Regioni di individuare uno più laboratori di riferimento da includere in una rete di laboratori che garantisca qualità ed economicità delle attività diagnostiche. Anche l’Iss dovrà fare la sua parte garantendo l’attivazione della rete dei laboratori regionali di riferimento e la manutenzione del programma di controllo di qualità esterno. Dovrà poi essere effettuata l’integrazione dei dati provenienti dalle diverse fonti informative con la notifica. Per questo, saranno creati dalle Regioni registri ad hoc contenenti informazioni sull’esito del trattamento e la farmaco resistenza. Sarà infine garantita da Ministero e Regioni, la sorveglianza delle attività di gestione dei contatti.
Linee guida. Le nuove linee guida predisposte nel 2010, relative alla gestione dei contatti di caso, alla corretta gestione della tubercolosi in ambito assistenziale e al controllo della TB nella popolazione immigrata, dovranno essere implementate e ampiamente diffuse dalle Regioni in linee guida tecniche e operative sulle attività di controllo della patologia.
Educazione sanitaria e formazione degli operatori. Al centro di questa azione ci saranno in particolare i medici dell’assistenza primaria per i quali sarà attivato un programma di formazione “straordinario” messo a punto nell’ambito di un progetto ad hoc del Ccm.
Il raggiungimento di tutti questi obiettivi sarà valutato sulla base di un insieme di indicatori quali  quantitativi.

20 ottobre 2011
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