Lombardia. Stop, fino a settembre, al sovraprezzo di otto farmaci equivalenti
I cittadini lombardi potranno tornare ad acquistare al prezzo originario otto medicinali equivalenti, generici ma non solo, che nelle scorse settimane avevano subito un aumento. Grazie ad una delibera, proposta dall’assessore alla sanità Bresciani, i sovrapprezzi sono stati annullati fino al 30 settembre.
20 LUG - La Lombardia ha deciso di accollarsi la differenza di prezzo di otto medicinali prioritari evitando che il sovraprezzo continuasse a ricadere sui cittadini.
È quanto stabilito in una delibera proposta dall’assessore alla Sanità Luciano Bresciani e approvata dalla Regione.
L’aggravio per i cittadini era nato dalla decisione dell’Aifa dello scorso 8 aprile - che ha a sua volta applicato una disposizione della Finanziaria (DL 78 del 31 maggio 2010) - di prevedere l’abbassamento, in percentuali variabili dal 10 al 40 per cento, del “prezzo di riferimento” di circa 4.200 farmaci “fuori brevetto”. Alcune aziende farmaceutiche non avevano abbassato di conseguenza il prezzo di vendita al pubblico di questi stessi farmaci, con il risultato che la differenza tra il prezzo di vendita e il “prezzo di riferimento” è ricaduta sugli assistiti, che hanno dovuto pagarla di tasca propria. In alcuni casi si trattava di pochi centesimi, ma in altri casi anche di somme più consistenti. Dopo alcune settimane il prezzo di molti di questi farmaci è stato poi riallineato, annullando di fatto il sovrapprezzo a carico dei cittadini. Per alcuni medicinali sono invece rimasti a tutt’oggi aumenti anche consistenti. Regione Lombardia ha deciso dunque di intervenire nuovamente su questi otto medicinali, accollandosi i costi in più fino al 30 settembre. La scelta di questo elenco di farmaci è stata determinata dalla gravità e delicatezza delle patologie coinvolte, dalla consistenza degli aumenti di prezzo ancora applicati a questi medicinali o dal fatto che per questi stessi farmaci non è prevista la distribuzione diretta attraverso le strutture territoriali.
“Abbiamo deciso – ha spiegato Bresciani – di rinnovare il provvedimento in vigore fino alla fine di maggio, facendo in modo che i cittadini non debbano più pagare nessun sovrapprezzo su alcuni farmaci o utilizzati per patologie importanti come quelle oncologiche o che hanno subito un aumento di prezzo considerevole non ancora rientrato a seguito della decisione di Aifa dello scorso 8 aprile. Il fatto di dover sopportare maggiori spese, in alcuni casi di notevole entità, rischia infatti di pregiudicare la continuità del trattamento farmacologico soprattutto nei pazienti cronici e in quelli più fragili da un punto di vista socio-economico”.
Questi i farmaci per cui Regione Lombardia ha deciso di accollarsi le differenze di prezzo fino al 30 settembre:
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Acido clodronico (osteoporosi);
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Carbamazepina (antiepilettico);
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Ciproterone (carcinoma prostatico);
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Flunisolide (bronchite cronica asmatica);
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Levodopa e Benserazide (morbo di Parkinson);
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Megestrolo (carcinoma mammario);
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Ondansetrone (antinausea per malati tumorali);
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Tamoxifene (carcinoma mammario).
20 luglio 2011
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