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Vaccini. Aiom: “Regioni realizzino Piano nazionale. Strumento essenziale di prevenzione contro gravi malattie”


L’Associazione Italiana di Oncologia Medica plaude all’approvazione del documento. Il presidente Carmine Pinto: “Ringraziamo il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, per l’impegno anche nella definizione dei Lea. Ora serve l’attuazione concreta a livello locale”.

23 GEN - “Informazione dei cittadini e adesione consapevole ai programmi di vaccinazione. Il Piano nazionale vaccini, da poco approvato dalla Conferenza Stato Regioni, delinea un percorso di civiltà che ci pone in prima linea in Europa nella lotta a gravi malattie infettive. Ringraziamo il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, per aver sostenuto con forza la necessità di questi strumenti di prevenzione, previsti anche nei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (Lea) recentemente approvati. Ora è necessario che le Regioni condividano e realizzino quanto previsto dal Piano”. L’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) plaude all’approvazione del documento che intende promuovere nella popolazione generale e nei clinici una nuova cultura delle vaccinazioni. 
 
“L’allargamento dell’offerta vaccinale stabilita dal Piano è un passo in avanti fondamentale, però è necessario che ogni Regione si attivi quanto prima per garantire la piena attuazione del provvedimento attraverso la chiamata attiva dei cittadini, senza la quale il Piano stesso resterebbe solo una proposizione – spiega Carmine Pinto, presidente nazionale Aiom -. La nostra Società scientifica eserciterà un’azione di promozione in tal senso. Le vaccinazioni sono uno strumento di prevenzione primaria, elementi portanti di uno stile di vita sano, al pari di un’alimentazione corretta, dell’esercizio fisico costante e dell’astensione dal fumo di sigaretta. Esistono, infatti, alcuni virus, contro cui è possibile vaccinarsi, che possono manifestare gravi conseguenze dopo molti anni dall’insorgenza dell’infezione”.
 
Tra questi, il virus HBV (Hepatitis B Virus) che è causa dell’epatite B, la più comune infezione del fegato al mondo, e lo Human Papilloma Virus (HPV), a cui è riconducibile quasi il 100% dei casi di tumore del collo dell’utero, una delle neoplasie più frequenti nelle donne under 50. “L’HPV può causare il cancro anche in altre sedi come vulva, vagina, pene, ano, orofaringe – continua Pinto -. È pericoloso, quindi, e può provocare l’insorgenza di tumori anche per gli uomini. La vaccinazione è una strategia efficace per prevenire le malattie causate da questo virus. In particolare, l’Italia è stato il primo Paese in Europa a stabilire la gratuità della vaccinazione anti-HPV e ad assicurarne, contestualmente, la commercializzazione e la rimborsabilità nell’ambito di un programma nazionale. Tutte le Regioni hanno avviato i piani di vaccinazione contro l’infezione da HPV dalla fine del 2008. Questa viene offerta attivamente e gratuitamente alle ragazze dodicenni tramite i servizi vaccinali del Servizio Sanitario Nazionale in tutte le Regioni”.
 
“Tra le vaccinazioni previste nei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (che includono le prestazioni offerte gratuitamente in tutte le Regioni) e nel Piano nazionale Vaccini 2017-2019 ora vi è anche quella contro l’HPV nei maschi undicenni – aggiunge Pinto -. Una decisione molto importante visto che un terzo del totale delle infezioni si registra proprio negli uomini che hanno una probabilità 5 volte superiore rispetto alla donna di infettarsi e spesso non sono consapevoli di essere portatori del virus. Sottolineo che è la prima volta che avviene l’estensione di questa vaccinazione anche per gli uomini”. “Dieci Regioni negli ultimi due anni – conclude il presidente Aiom - hanno già esteso con chiamata attiva la vaccinazione agli adolescenti di sesso maschile ed oggi il diritto alla vaccinazione anti HPV per entrambi i generi sarà una realtà anche nelle altre Regioni garantendo un’equità di accesso per la prevenzione dei tumori da papillomavirus indipendente dal sesso e dalla residenza”. 

23 gennaio 2017
© Riproduzione riservata

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