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Ospedale di Nola. Malati curati a terra. Lorenzin invia ispettori e De Luca annuncia licenziamenti


Da stamattina i carabinieri del Nas sono sul posto per accertare quanto accaduto, dopo le denunce sulle condizioni in cui sono stati accolti, su materassi per terra, alcuni malati. Lo stesso governatore, Vincenzo De Luca, ha disposto l'apertura immediata di una indagine interna e, dopo aver convocato tutti i Direttori generali, ha chiesto il licenziamento dei responsabili sul caso Nola

09 GEN - Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin ha disposto un'ispezione all'ospedale Santa Maria della Pietà di Nola. Da stamattina i carabinieri del Nas sono sul posto per accertare quanto accaduto, dopo le denunce sulle condizioni in cui sono stati accolti, su materassi per terra, alcuni malati.
 
La stessa Regione Campania si è da subito attivata. Il presidente, Vincenzo De Luca, ha disposto l'apertura immediata di una indagine interna "per una puntuale verifica dei fatti e per accertare tutte le responsabilità". Questa mattina De Luca ha inoltre convocato tutti i responsabili delle Asl e delle aziende ospedaliere della Campania, chiedendo di avviare immediatamente le procedure di licenziamento dei responsabili del pronto Soccorso e del presidio ospedaliero di Nola.
 
"L’eccezionale sovraffollamento verificatosi; l’afflusso di 500 pazienti in una sola nottata in un ospedale che dispone di 100 posti letto; le giornate festive che hanno di fatto sospeso le prestazioni dei medici di medicina generale da giovedì 5 gennaio alle 13; il blocco di una condotta idrica all’esterno del presidio a causa delle condizioni meteo, hanno determinato una situazione di straordinaria emergenza, che non giustifica tuttavia la inaccettabile e vergognosa situazione verificatasi, della quale peraltro nessuno è stato tempestivamente informato", spiegano dalla Regione.
 
Per il resto, si chiarisce che il 90% di chi si è rivolto al Pronto soccorso è stato dimesso, a conferma del fatto che ci si è rivolti alla struttura ospedaliera anche per problemi di ridotto rilievo medico a causa della chiusura degli studi medici. A mo’ di esempio, si chiarisce che al pronto soccorso dell’Ospedale Pediatrico Santobono di Napoli, dal 1° gennaio, su 2.019 accessi, solo 154 hanno richiesto un ricovero. In ogni caso, ognuno dei pazienti effettivamente bisognoso di cure, ha ricevuto le prestazioni necessarie.
 
Si è deciso, infine, di dar vita a postazioni straordinarie di continuità assistenziale nei presidi con Pronto soccorso di maggiore afflusso, con il coinvolgimento di medici territoriali.
 
“Auspico – ha dichiarato il Presidente De Luca – che questo episodio non offuschi il lavoro straordinario che è in atto, con l’impegno di centinaia di medici, infermieri e funzionari amministrativi, per la riorganizzazione della sanità campana. Abbiamo registrato in questi mesi, già risultati di straordinario valore sul piano organizzativo e dei livelli essenziali di assistenza (LEA). Auspichiamo che il superamento di commissari esterni alla Campania ci consenta di evitare ulteriori processi di burocratizzazione che finiscono per complicare i problemi e ritardare le soluzioni”.

 
Intanto, il direttore sanitario della struttura, Andrea De Stefano, difende il lavoro e le scelte fatte: "Abbiamo preferito curare le persone a terra piuttosto che non dare loro assistenza. In ospedale abbiamo 15 barelle, 10 delle quali al pronto soccorso, e sabato ne abbiamo 'sequestrate' due alle autoambulanze per far fronte all'emergenza venutasi a creare".

09 gennaio 2017
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