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Lombardia. Scandali sanità, il Consiglio respinge la mozione di sfiducia a Maroni. Ok alla procedura d'urgenza per l'Arac


Sono stati 45 i voti contrari e 31 favorevoli. “La mia maggioranza compatta – ha commentato Maroni - ha respinto la strampalata mozione di sfiducia presentata contro di me dalle opposizioni”. “Prendo il voto di oggi come uno stimolo: non solo non mi dimetto, ma ho deciso di ricandidarmi alle prossime elezioni regionali nel 2018, per far rivincere il centrodestra", annuncia il presidente della Regione Lombardia.

02 MAR - Il Consiglio regionale della Lombardia ha respinto ieri a maggioranza (45 voti contrari, 31 favorevoli) la mozione di sfiducia delle opposizioni al Presidente della Regione, Roberto Maroni. Dopo l’animato confronto in Aula, infatti, il parlamento lombardo, presieduto da Raffaele Cattaneo, ha bocciato il documento che era stato condiviso da Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Patto Civico all’indomani degli esiti dell’operazione “Smile”, culminata con l’arresto del Presidente della Commissione Sanità, Fabio Rizzi. “La mia maggioranza compatta ha respinto la strampalata mozione di sfiducia presentata contro di me dalle opposizioni in Consiglio regionale”, ha commentato Maroni su Facebook. “Ringrazio tutti i miei consiglieri e i miei assessori per la fiducia che mi hanno riconfermato. Anzi, prendo il voto di oggi come uno stimolo: non solo non mi dimetto, ma ho deciso di ricandidarmi alle prossime elezioni regionali nel 2018, per far rivincere il centrodestra".

Il Consiglio ha invece dato il via libera all’adozione della procedura d’urgenza per l’esame del progetto di legge n.288, proposto da Maroni che mira a introdurre nuove disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione attraverso, tra l’altro, l’istituzione dell’Agenzia regionale anticorruzione (Arac), che negli intendimenti dovrebbe configurarsi come la versione  lombarda dell'Anac, l’Agenzia nazionale anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone, con i medesimi poteri di commissariamento degli appalti.

L’adozione della procedura d’urgenza è stata approvata con 45 voti a favore (i gruppi di maggioranza) e il solo voto contrario del capogruppo del Movimento 5 Stelle Stefano Buffagni: (gli altri componenti del Movimento 5 Stelle erano stati precedentemente espulsi dal Presidente Raffaele Cattaneo per il comportamento non consono al rispetto dell’Aula e non conforme al regolamento, assunto al termine della votazione della mozione di sfiducia). Secondo quanto previsto dall’art.82 del Regolamento generale del Consiglio, su richiesta del Presidente Maroni, il progetto di legge è già stato calendarizzato per la sua discussione e votazione finale per la seduta d’Aula del 15 marzo.

Il Presidente Raffaele Cattaneo aveva già provveduto in data 29 febbraio ad assegnare il progetto di legge alla Commissione “Affari istituzionali” presieduta da Carlo Malvezzi (NCD) e alla Commissione speciale “Antimafia” presieduta da Gianantonio Girelli (PD), invitando la Commissione “Programmazione e Bilancio” e il Comitato Paritetico di controllo e valutazione ad esprimere i rispettivi pareri di competenza.

Le Commissioni Affari istituzionali e Antimafia si riuniranno in seduta congiunta per l’esame del provvedimento già nella giornata di domani mercoledì 2 marzo alle ore 14.30: relatore è il Presidente della Commissione Affari istituzionali Carlo Malvezzi.

“La procedura d’urgenza – ricorda il Consiglio - può essere richiesta nell’arco temporale di un anno solare solo per un massimo di due progetti di legge, che sono esaminati dalle Commissioni consiliari competenti con precedenza su ogni altro argomento. Qualora la competente Commissione consiliare non abbia licenziato il testo in tempo utile, il Presidente del Consiglio regionale iscrive comunque il provvedimento, nella sua versione originale, all’ordine del giorno della seduta programmata”.

02 marzo 2016
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