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Bolzano. Theiner: “L’assegno di cura, un modello che ci viene invidiato”


“L’assegno di cura è uno strumento fondamentale adottato dalla Provincia autonoma nel 2007 per l’assistenza alle persone non autosufficienti che sinora ha raggiunto dei notevoli risultati, considerati un modello sia a livello nazionale che all’estero” con queste parole l’assessore provinciale alla famiglia, sanità e politiche sociali, Richard Theiner, ha delineato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, l’attuale situazione provinciale in merito all’assegno di cura.

18 GEN -  “L’approvazione nell’ottobre del 2007 della legge provinciale riguardo all’assegno di cura ed all’assistenza alle persone non autosufficienti ha rappresentato” secondo l’assessore Theiner “un importante passo in avanti per assicurare la sostenibilità economica dell’assistenza alle persone non autosufficienti”.
Con questa legge la Provincia autonoma offre un sostegno concreto alle famiglie nell’assistenza ed accudimento dei familiari non autosufficienti per consentire loro di avere una qualità della vita migliore. “Naturalmente” ha sottolineato l’assessore Theiner “l’assegno di cura non copre al 100% i costi e le spese connessi con l’assistenza domiciliare di un familiare in condizioni di non autosufficienza, ma rappresenta comunque un notevole aiuto ed un sostegno per tante famiglie”.
L’assicurazione della cura e dell’assistenza, ha proseguito nel corso della conferenza stampa l’assessore Theiner, rappresenta un'assoluta priorità per la politica provinciale. L’aspettativa di vita della popolazione altoatesina è una delle più elevate a livello internazionale, ma ciò comporta un aumento significativo delle persone che necessitano di cure e d’assistenza intensiva con i relativi  costi e le complesse implicazioni di carattere socio – assistenziale che sono sotto gli occhi di tutti.
In questo senso, ha più volte ribadito Theiner nel corso della conferenza stampa, le famiglie hanno svolto in questi anni un compito molto grande e si sono assunte spesso il carico non indifferente dell’assistenza domiciliare dei loro congiunti. 
I numeri. Attualmente, ha sottolineato Karl Tragust, direttore della Ripartizione politiche sociali, sono oltre 10.700 le persone che vengono assistite a livello domiciliare su un totale complessivo di 14.347 persone che percepiscono l’assegno di cura. 3.571 sono ricoverate in strutture assistenziali. Da queste cifre si evidenzia chiaramente il ruolo importante svolto dall’assegno di cura e dall’impegno delle singole famiglie per assicurare  un’assistenza domiciliare nella maggior parte dei casi più gradita da parte dei malati.
Gli assegni di cura sono suddivisi in quattro categorie a seconda del livello d’assistenza richiesto e ammontano rispettivamente a 529 € per la prima fascia, 900 € per la seconda, 1.350 per la terza e 1800 per la quarta. Circa il 39% dei malati rientra nel primo livello (il 45% del totale è assistito a domicilio ed il 19% nelle strutture), il 30% fa parte della seconda fascia (32% a casa e 25% nelle strutture), il 22% è inserito nella terza fascia (17% e 38%), mentre il 9%  rientra nella quarta fascia (6% e 18%).
La spesa annua a favore del settore della non autosufficienza nel 2010 ha raggiunto i 193,4 milioni di euro, 163,4 dei quali sono stati erogati dalla Provincia e 30 dalla regione. A questi importi vanno aggiunti 40 milioni di euro per il finanziamento diretto dei servizi assistenziali e 15 milioni per la costruzione o il rinnovo di strutture per non autosufficienti.
Per quanto riguarda gli aspetti occupazionali nel corso del 2010 hanno operato nelle case di riposo 3.869 lavoratori (pari a 3.192 posti a tempo pieno) e 523 (pari a 399 posti a tempo pieno) nell’assistenza domiciliare.
Dall’introduzione della legge sulla non autosufficienza (nel 2007), ha informato Heidi Walcher, responsabile del servizio, sono stati effettuati complessivamente 27.441 inquadramenti. Nel corso del 2010 sono stati effettuati 3.856 inquadramenti iniziali, 2753 verifiche e reinquadramenti, cioè passaggi da una fascia all’altra e 1.427 controlli senza preavviso che nel 2011 passeranno a 2.158 allo scopo di effettuare verifiche almeno sul 15% dei beneficiari.
La situazione per quanto riguarda i posti per persone non autosufficienti nelle strutture, ha rilevato Theiner, è soddisfacente in periferia dove nel corso degli anni sono state realizzare varie strutture ed il fabbisogno attualmente si può considerare coperto. Non così positiva invece la situazione per quanto riguarda Bolzano e Merano dove non vi è ancora un numero sufficiente di posti in strutture d’assistenza o case di riposo per persone non autosufficienti.
Molte persone sono attualmente costrette a trovare sistemazione in strutture al di fuori della provincia o addirittura della regione. Nel capoluogo ed a Merano, secondo Theiner, dovranno essere fatti maggiori sforzi per realizzare le necessarie strutture.

18 gennaio 2011
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