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Toscana. Via libera al nuovo Piano sociosanitario: 14 miliardi in due anni


Il Piano 2012-2015 è stato approvato dal Consiglio regionale indica le politiche e gli obiettivi da perseguire in campo sanitario e sociale integrandoli. Stanziati 13,5 mld di euro per la parte sanitaria e 483,8 mln per quella sociale per il biennio 2014-2015. Marroni: “Un Piano sanitario e sociale di grande valore”

06 NOV - Tutte le politiche e gli obiettivi da perseguire in campo sanitario e sociale. È stato varato ieri dal Consiglio regionale della Toscana, il Piano integrato sanitario e sociale regionale (Pissr) 2012-2015 che per la prima volta mette insieme, integrandoli, sanitario e sociale  perché "la salute è un valore da garantire attraverso politiche sociali, sanitarie e ambientali, a livello regionale e locale, che supportino anche corrette scelte personali”.  Sul piatto, circa 14 mld di euro per il biennio 2014-15 (13,5 mld di euro per la parte sanitaria e 483,8 milioni per quella sociale).

Alla Giunta regionale spetterà ora il compito di adottare gli atti per attuare gli indirizzi contenuti nel Piano, ed anche il suo monitoraggio annuale. “Il Piano sanitario e sociale è di grande valore. La riforma che stiamo per intraprendere ci darà l'organizzazione adatta per realizzarlo al meglio –  ha detto l'assessore al diritto alla salute, Luigi Marroni – il percorso di questo Piano è stato difficile, perché la spending review e altri provvedimenti nazionali ci hanno cambiato le carte in tavola. Noi siamo andati avanti, e i conti della sanità in pareggio e i tanti riconoscimenti a livello nazionale hanno confermato la bontà e la solidità della nostra strategia. Il Piano disegna una serie di obiettivi dal punto di vista sanitario e sociale, obiettivi e contenuti di salute molto innovativi".
 
Marroni ha precisato di voler tenere separati e distinti i due discorsi sul Piano sanitario e sulla riorganizzazione: “Sono convinto che il Piano è di grande valore. Altra cosa è la struttura con la quale andremo a realizzarlo. Il periodo storico che stiamo attraversando, i tagli in arrivo sono stati l’elemento scatenante, ma è pur vero che l’esigenza di una riorganizzazione stava maturando. Ci sono questioni da risolvere non indifferenti, che pongono molti interrogativi: la governance del territorio, i rapporti con l’Università. E’ stato detto da qualcuno che questo Piano è un “libro dei sogni”. Io credo sia nostro dovere realizzare le cose che ancora non sono state realizzate, e darci l’organizzazione adatta per farlo. Sarà un percorso a ostacoli, ma con l’aiuto di tutti ce la faremo”.

06 novembre 2014
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