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Lazio. Ok da Mef e Ministero Salute a Piani operativi sanità 2013/15


Il placet è arrivato con alcune prescrizioni che verranno recepite nel nuovo decreto commissariale entro fine mese. Lo comunica una nota della Pisana. Tra i punti cardine dei Piani il pareggio di bilancio entro fine 2015, lo sblocco del turn over e l'investimento da 31 milioni per la sanità territoriale.

09 LUG - Il tavolo del Mef e del Ministero della Salute ha dato ieri l’ok alla proposta dei Piani operativi 2013/2015 per la sanità del Lazio con alcune prescrizioni che verranno recepite nel nuovo decreto commissariale entro fine mese. Lo comunica una nota della Regione.

Sono dieci i punti salienti messi in evidenza dall’amministrazione:

1) Il pareggio di bilancio a fine del 2015. Si punta infatti ad ottenere il risultato grazie a tre interventi principali: il ricalcolo della popolazione censita dall’Istat, che porterà a un aumento del finanziamento nazionale quantificabile tra i 300 e i 400 milioni di euro, il taglio agli sprechi nell’acquisto di beni e servizi grazie alla Centrale Unica degli acquisti (278 milioni di euro risparmiati) e infine la razionalizzazione della spesa farmaceutica per circa 61 milioni di euro.

2) Il secondo punto è rappresentato dallo sblocco del turnover, le deroghe al blocco delle assunzioni aumentano dal 10% al 15% dei fuoriusciti nell’anno precedente, con una maggiore flessibilità nella mobilità di corto e medio raggio e con la riorganizzazione della rete.

3) Il terzo punto riguarda i nuovi investimenti per l’integrazione sociosanitaria: in un quadro di razionalizzazione della spesa, la Regione Lazio ha fatto un investimento di 31 milioni di euro per il potenziamento della sanità territoriale e di questo specifico settore.
 
4)Al quarto punto è stata inserita la razionalizzazione della spesa senza tagliare l’assistenza: attualmente infatti la spesa ospedaliera pesa per il 53% su quella totale della sanità laziale (contro una media nazionale del 44%). La riqualificazione delle rete ospedaliera porterà a una diminuzione delle spese. L’intervento sul disavanzo delle aziende ospedaliere non intende tagliare servizi, ma agire su una razionalizzazione dei costi di gestione, sulla riduzione della degenza media e sull’adozione del modello week-hospital.
 
5)Il quinto punto prevede l’abolizione delle macroaree con il conseguente potenziamento della sanità nelle province del Nord e del Sud del Lazio,  entro il 2016 è prevista anche l’attivazione del nuovo Ospedale dei Castelli.
 
6)Il sesto punto prevede una nuova mission per il San Filippo Neri e per il Cto.
 
7)Il settimo punto riguarda il potenziamento della medicina d’urgenza e della terapia intensiva con la riorganizzazione della rete cardiologica, della rete trauma e neurotrauma grave, della rete ictus e di quella perinatale.
 
8)L’ottavo punto riguarda l’attivazione delle Case della Salute in tutto il Lazio.
 
9)Il nono punto la semplificazione della governance e relativo taglio alle poltrone. E’ prevista infatti la fusione tra Asl Roma A e Asl Roma E, oltre all’accorpamento dello Spallanzani con l’Ire-Isg in un’unica direzione generale, sanitaria e amministrativa. Prevista pure la chiusura dell’Agenza dei Trapianti (risparmio quantificato in circa 5 milioni di euro).

10) L’ultimo punto concerne la revisione complessiva delle regole di funzionamento del sistema che interverrà sulle norme di gestione, sui criteri di remunerazione, con maggiori controlli  e trasparenza. Gli obiettivi sono la definizione di budget biennale, i  pagamenti a 90 giorni, il potenziamento del sistema dei controlli e il rafforzamento della trasparenza e dell’Open data con un nuovo portale”.
 

09 luglio 2014
© Riproduzione riservata

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