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Umbria. Ludopatia: la Giunta preadotta un disegno di legge ad hoc


La legge prevede la promozione di programmi e progetti di prevenzione, la creazione di gruppi di auto-aiuto, la formazione degli operatori compresi quelli presenti nelle sale da gioco, l’attivazione di un numero verde regionale per l’assistenza di primo livello, l’adozione di un marchio regionale “No Slot”.

24 GIU - Un marchio regionale “No Slot” e una legge per dire stop al gioco d’azzardo. E’ l’iniziativa della Regione Umbria che ha preadottato un disegno di legge per il contrasto, la prevenzione e la riduzione della ludopatia.

Il documento, in 14 articoli, stabilisce le finalità della legge (finanziata per il 2015 con 200 mila euro), nonché i soggetti che concorrono a realizzare tali propositi, quindi i Comuni, le Asl, i soggetti del Terzo settore, le associazioni di rappresentanza delle imprese e degli operatori di settore, le associazioni di tutela dei diritti dei consumatori e utenti.
    
Tra le azioni in capo alla Regione, la legge prevede la promozione di programmi e progetti di prevenzione, la creazione di gruppi di auto-aiuto, la formazione degli operatori compresi quelli presenti nelle sale da gioco, l’attivazione di un numero verde regionale per l’assistenza di primo livello, l’adozione di un marchio regionale “No Slot” che i Comuni dovranno rilasciare agli esercenti di pubblici esercizi che scelgono di non installare apparecchiature per il gioco d’azzardo lecito, la previsione di incentivi alle attività commerciali “virtuose” e agevolazioni fiscali sulla quota Irap regionale.

“Il gioco compulsivo e quindi patologico – ha spiegato la presidente Marini – rischia di diventare una vera piaga sociale e sanitaria. Per contenere e conoscere in modo approfondito la diffusione del fenomeno in Umbria e definire un blocco di proposte operative la Giunta regionale, già lo scorso anno, ha istituito un gruppo di lavoro intersettoriale che ha contribuito alla predisposizione del disegno di legge regionale”.

Il disegno di legge stabilisce inoltre che non è ammessa l’apertura di sale giochi ubicate in un raggio di 500 metri dalle scuole o da luoghi di aggregazione frequentati dai giovani, è vietata la pubblicità relativa all’apertura o all’esercizio di sale giochi e i gestori di sale giochi, ricevitorie e tabaccherie, dovranno esporre materiale informativo per evidenziare i rischi connessi al gioco eccessivo e l’indicazione dei servizi di assistenza disponibili in caso di necessità. La violazione degli obblighi imposti dalla legge è punita con la sanzione una sanzione amministrativa da 5 mila a 15 mila euro.

“Il Ministero della Salute è intervenuto su questa materia  – ha aggiunto la presidente - dettando attraverso un decreto legge una serie di norme per la prevenzione, il contrasto e la cura del gioco d’azzardo patologico ed inserendo le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione nei Livelli Essenziali dell’Assistenza sanitaria”.
 

24 giugno 2014
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