Donazione organi. A Roma al via progetto per dichiarare propria volontà al rinnovo Carta di Identità
di Rosanna Di Natale
"Una scelta in Comune", questo il nome dell'iniziativa che prenderà il via il prossimo 19 giugno presso gli uffici anagrafe del I Municipio. Un progetto che nasce dall’idea di dare attuazione alla norma contenuta nel Milleproroghe del 2010 e da un’intuizione condivisa tra Federsanità Anci e Cnt
23 GIU - Fortemente voluto dal sindaco di Roma, Ignazio Marino e dalla Presidente del I Municipio, Sabrina Alfonsi, dal 19 giugno è attivo il progetto “Una scelta in Comune” presso gli uffici anagrafe del I Municipio di Roma (quello del Centro storico, quello della Roma che tutti conoscono) ed è quindi possibile dichiarare la propria volontà o meno a donare gli organi al momento del rinnovo della Carta di Identità.
Si tratta di un progetto che nasce dall’idea di dare attuazione alla norma contenuta nel cosiddetto Milleproroghe del 2010 e da un’intuizione condivisa tra Federsanità ANCI e Centro Nazionale Trapianti e proposta al programma CCM del Ministero della Salute dalla Regione Umbria.
La norma del 2010 recitava “La carta d'identità può altresì contenere l'indicazione del consenso ovvero del diniego della persona cui si riferisce a donare i propri organi in caso di morte”. La presenza del “può” lasciava un ampio margine di interpretazione e il Ministero dell’Interno, interpellato sulle modalità, chiariva che nulla poteva essere scritto sulla Carta di Identità oltre quanto già precedentemente previsto per legge.
Tale divieto non ha però menomato in alcun modo la forza delle due righe inserite nel Milleproroghe. Al contrario, si sono rafforzate alcune convinzioni dalle quali il progetto ha preso il via.
L’obiettivo più importante in assoluto era, ed è, quello di “riempire” il Sistema Informativo Trapianti delle dichiarazioni di volontà dei cittadini italiani (positive e negative) così come previsto dalla legge quadro sui trapianti n. 91 dell'aprile 1999. In questo modo si semplificano le operazioni di consultazione dei rianimatori e, soprattutto, si evita ai familiari lo strazio di dover decidere una cosa così importante per un proprio caro in un momento doloroso.
Considerato che la legge continua a considerare valide le altre modalità per dichiarare la propria volontà, i cittadini, se lo vogliono, possono continuare a conservare tra i propri documenti le donor card delle varie associazioni del settore o un semplice bigliettino datato e firmato. E, nel caso si cambiasse idea, avrà comunque valore l'ultima dichiarazione resa.
Tenuto conto che diversi cittadini hanno nel tempo cambiato idea, la scrittura “sono” o “non sono” donatore sulla Carta di Identità potrebbe essere un serio problema perché questa può essere rinnovata per furto, smarrimento o deterioramento della stessa.
In sostanza, la cosa più importante che si realizza attraverso questo progetto, è l'attuazione più veloce della legge del 1999 raccogliendo, informatizzando e rendendo disponibile presso il Sistema Informativo Trapianti la volontà che i cittadini esprimono in tema di donazione organi al momento del rinnovo della Carta di Identità, aspetto questo ripreso con l'art. 43 del Decreto del Fare del 2013.
Per capire la portata del coinvolgimento dei Comuni è sufficiente dire che in Umbria, l'attività svolta presso i soli comuni di Perugia e Terni, a un anno di distanza, aveva sorpassato la quantità di dichiarazioni rese presso gli uffici nelle Asl della Regione dall'avvio del Sit (oltre dieci anni).
Dal 23 marzo 2012, giorno in cui si è avviata la sperimentazione umbra, ai comuni di Perugia e Terni se ne sono aggiunti molti altri nella stessa Umbria (che a breve coprirà l’intera regione), una decina nelle Marche (che seguirà lo stesso iter dell’Umbria) e altri sparsi sul territorio italiano che sono partiti o si stanno preparando a farlo. Tutti con la medesima procedura e seguendo le stesse linee guida messe a punto durante la lunga istruttoria che ha visto tra i protagonisti anche il Ministero della Salute e il Ministero dell’Interno.
L'avvio di questa modalità nella città di Roma è di enorme importanza perché, anche se molte sono le città che sono partite, Roma rappresenta la prima città metropolitana ad avviare questo processo e, simbolicamente, essendo la capitale rende l'impresa di carattere nazionale.
Infine, ad ottobre anche gli altri municipi di Roma Capitale – previa la formazione a tutti gli ufficiali di anagrafe – saranno pronti e questo coinciderà con la sedicesima edizione dello European Organ Donation Day, che si terrà a Roma il prossimo 11 ottobre, e porterà nella Capitale l'intera Europa del dono.
Rosanna Di Natale
Coordinatore scientifico Federsanita Anci
23 giugno 2014
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