Emilia Romagna. Siglati accordi per salute mentale e dipendenze patologiche
I due accordi riguardano la riqualificazione e l'organizzazione delle strutture residenziali gestite da Enti no profit. In Emilia-Romagna sono 18 le strutture residenziali psichiatriche gestite da Enti no profit, 65 quelle per persone con dipendenza patologica.
06 FEB - La Regione Emilia-Romagna ha siglato ieri due accordi che riguardano le strutture residenziali gestite da Enti no profit per l’assistenza a persone con disturbo mentale e per l’assistenza a persone con dipendenze patologiche. Ecco i dettagli.
Salute mentale, accordo Regione, Confcooperative e Legacoop
Un sistema di tariffazione unico in tutta la regione per le strutture residenziali psichiatriche accreditate gestite da cooperative no profit. Un più complessivo processo di qualificazione del settore, attraverso i nuovi requisiti che queste strutture private devono avere per ottenere l’accreditamento. Questo prevede l’accordo triennale firmato dall’assessore alle Politiche per la salute, Carlo Lusenti, e i presidenti delle associazioni regionali Confcooperative (Francesco Milza) e Legacoop (Giovanni Monti).
Si tratta del primo accordo regionale per quanto riguarda queste strutture gestite da Enti no profit (un altro accordo, specifico, riguarda invece le strutture private che fanno riferimento ad Aiop), che supera le modalità finora seguite a livello locale, quindi con tariffe disomogenee a seconda del territorio.
In Emilia-Romagna sono 18 le strutture residenziali psichiatriche gestite da Enti no profit, con 282 posti letto. Nel 2012 sono state 341 le persone assistite.
L’obiettivo dell’accordo è qualificare la funzione terapeutico-riabilitativa delle residenze sanitarie psichiatriche nel sistema di cura del Dipartimento di salute mentale, consolidando al tempo stesso il ruolo del servizio territoriale (il Centro di salute mentale) per la progettazione, il coordinamento e il governo dei percorsi clinico-assistenziali dei pazienti per tutta la durata della permanenza in residenza. I nuovi requisiti di accreditamento sui quali l’accordo regionale si basa definiscono standard più stringenti per l’organizzazione degli operatori nelle strutture residenziali psichiatriche, per i tempi di permanenza delle persone assistite e per quanto riguarda la verifica del progetto riabilitativo personalizzato e la valutazione dei risultati. Una particolare attenzione viene data inoltre alla continuità assistenziale con il Centro di salute mentale e alla condivisione del progetto assistenziale con il paziente e la sua famiglia.
Dipendenze patologiche, accordo tra Regione e Coordinamento Enti ausiliari
L’accordo generale per il triennio 2014-2016, firmato dall’assessore Carlo Lusenti e dalla presidente del Coordinamento Enti ausiliari dell’Emilia-Romagna, riguarda le prestazioni erogate ai pazienti dei servizi per le dipendenze patologiche e requisiti specifici per l'accreditamento delle strutture residenziali.
L’accordo introduce la possibilità di destinare parte della spesa per le rette a programmi di assistenza individualizzati (per esempio per sostenere la persona con dipendenza nel proprio domicilio o in situazioni di coabitazione con altri pazienti) e a percorsi innovativi di assistenza a pazienti giovani che hanno difficoltà ad accettare un programma residenziale tradizionale anche di lunga durata.
In Emilia-Romagna sono 65 le strutture sanitarie per persone con dipendenza patologica gestite dal privato no profit per un totale di 1.300 posti residenziali e 188 posti diurni. I pazienti dei Servizi per le dipendenze patologiche delle Aziende Usl inseriti in una struttura residenziale no profit sono 1.390 per un totale di 191.000 giornate di trattamento residenziale.
Nel nuovo accordo, formalizzati inoltre i “requisiti di percorso residenziale nel trattamento delle dipendenze patologiche”, ossia, quegli elementi di qualità che i Servizi per le dipendenze patologiche delle Aziende Usl e le strutture residenziali devono garantire in modo congiunto quando il paziente è inserito in un percorso residenziale. Tali requisiti vanno dalla definizione del progetto terapeutico, alla trasmissione della documentazione clinica, ai criteri di appropriatezza degli inserimenti in struttura, fino agli esiti dei trattamenti.
Prevista anche la continuazione del Progetto “Pluto”, un programma residenziale breve rivolto a persone con disturbo da gioco d’azzardo patologico, realizzato dall’Azienda Usl di Reggio Emilia, in collaborazione con l’associazione Papa Giovanni XXIII di Reggio Emilia.
Prorogata fino al 31 dicembre 2014 la validità delle tariffe contenute nell’accordo precedente, con impegno di entrambe le parti a rivederle per il 2015.
06 febbraio 2014
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