Certificati online: informazioni del ministero della PA aumentano la confusione
È quanto denuncia la Fp Cgil Medici nell’osservare che mentre il ministero della PA afferma che l’obbligo di certificazioni online per i lavoratori privati è ancora da stabilire, nel ddl Lavoro approvato dal Parlamento si legge che tale obbligo esiste già dal 1° gennaio 2010. Domani Fazio incontrerà i sindacati medici per cercare soluzioni in grado di rendere operativo il sistema.
27 OTT - In programma per domani il primo tavolo tecnico tra sindacati medici e ministero della Salute per esaminare tutte le problematiche ancora da risolvere, per arrivare all’obiettivo condiviso del sistema telematico di trasmissione dei certificati di malattia, e senza penalizzare il lavoro del medico e l’assistenza ai cittadini. Un incontro atteso da tempo e commentato con positività da Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil Medici, e Nicola Preiti, coordinatore nazionale Fp Cgil Medici Medicina Generale: “Finalmente, con l’intervento del Ministro Fazio, si cambia metodo”, affermano i due sindacalisti.
La nota della Fp Cgil Medici ha tuttavia lo scopo di sottolineare ancora una volta la necessità di fare chiarezza sul sistema e la sua applicazione, tenuto conto anche delle ultime dichiarazioni dal ministero della Pubblica Amministrazione, che affermando che oggi, per il settore privato, non c’è obbligatorietà di invio telematico dei certificati di malattia, contraddice quanto scritto nel ddl Lavoro approvato una settimana fa in via definitiva dalla Camera.
“La confusione regna sovrana al ministero della Pubblica Amministrazione”, affermano Cozza e Preiti spiegando che nella Relazione al Parlamento sullo stato della P.A. presentata il 21 ottobre 2010
(vedi allegato 1 a fondo pagina), si afferma che l’obbligo dell’invio telematico diverrà operativo per i 13 milioni di lavoratori privati solo nei prossimi mesi. Ecco, per la precisione, quanto scritto nella Relazione: “Il d.lgs. 150/2009 ha introdotto l’obbligo di invio telematico all’INPS dei certificati di malattia da parte dei medici per i lavoratori del settore pubblico. Tale obbligo diverrà operativo nei prossimi mesi anche per il lavoratori del settore privato, come previsto dal disegno di legge collegato alla legge finanziaria 2010”. Come è possibile, si chiedono Cozza e Preiti, che Brunetta non sappia che “il 19 ottobre 2010, due giorni prima, il Parlamento ha definitivamente approvato il DDl Lavoro, nel quale, all’articolo 25, è già sancita l’obbligatorietà per i privati
(vedi allegato 2 a fondo pagina),.
Si legge, infatti, al comma 1 dell’articolo 25 del ddl: “Al fine di assicurare un quadro completo delle assenze per malattia nei settori pubblico e privato, nonché un efficace sistema di controllo delle stesse, a decorrere dal 1° gennaio 2010, in tutti i casi di assenza per malattia dei dipendenti di datori di lavoro privati, per il rilascio e la trasmissione della attestazione di malattia si applicano le disposizioni di cui all’articolo 55-septies del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165”, cioè attraverso l’obbligo di invio telematico.
La ragione per la quale il ddl contiene una data retroattiva sarebbe dovuta ai diversi passaggi che la legge ha compiuto tra i rami del Parlamento e il Quirinale. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha infatti più volte deciso di non firmare il testo legislativo chiedendo alla Camera la modifica di alcuni provvedimenti. Nel corso dei lavori la Camera ha probabilmente lavorato alla modifica di quei determinati provvedimenti, lasciando invariati quelli su cui Napolitano non aveva espresso riserve e che, per questo, oggi appaiono retrodatati.
“È passato un anno da quando avevamo chiesto un incontro al Governo per affrontare le
problematiche relative ai certificati di malattia on line, ma l’unica risposta sono stati solo gli insulti del Ministro Brunetta”, concludono Cozza e Preiti evidenziando come, nel frattempo, “il sistema annaspa”.
27 ottobre 2010
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