Sicilia. Sclerosi multipla, a Cefalù ambulatorio interamente dedicato alle donne
Aperto al San Raffaele Giglio di Cefalù, l’ambulatorio offre alle pazienti con SM assistenza da parte di neurologi, ginecologi, psicologi e esperti in counseling lavorativo. Le donne seguite dalla prima visita ginecologica alla scelta contraccettiva, fino alla decisione di intraprendere una maternità serena.
23 LUG - In Italia sono circa 63mila le persone colpite da sclerosi multipla (SM), con un rapporto di circa 2:1 tra donne e uomini. Quando viene diagnosticata una patologia potenzialmente invalidante come la sclerosi multipla una donna percepisce immediatamente un rischio per il suo ruolo di madre, lavoratrice, sportiva da parte di una malattia che potrebbe cambiare la sua vita sessuale, affettiva, lavorativa.
Per sostenere le donne affette da questa patologia, la Fondazione Istituto San Raffaele G. Giglio di Cefalù (Palermo) ha attivato un ambulatorio ad hoc: solo nel Centro della città siciliana su 1.200 pazienti con SM, circa 700 sono donne. “Alle pazienti – sottolinea Luigi Grimaldi, responsabile dell’unità operativa di Neurologia – viene assicurata assistenza da parte di specialisti non solo in neurologia, ma anche in ginecologia, psicologia e counseling lavorativo”.
La paziente avrà quindi come riferimento di cura non solo il suo neurologo, che l’accompagnerà in tutte le fasi della malattia, ma anche un centro multidisciplinare dedicato che la seguirà dalla prima visita ginecologica alla scelta contraccettiva, fino alla decisione di intraprendere una maternità serena, sempre con un’attenzione particolare alla sua condizione.
L’ambulatorio mette a disposizione delle donne con SM strumenti dedicati come: supporti “speciali” per le visite ginecologiche per chi presenta difficoltà nel movimento e nella deambulazione; psicologi preparati a cogliere velocemente lo stato emotivo in cui versano le donne che si rivolgono al Centro, oltre alla vicinanza con il Centro SM della Fondazione dove si svolgono iniziative di sostegno extra-medico (infortunistico, tutela del lavoro, ottenimento invalidità e certificazioni, patenti, trasporti, etc.) per tutti i pazienti con SM. Un Centro, quindi, pensato per restituire alle donne che si confrontano quotidianamente con la malattia una “normalità” alla loro vita.
“Da donna – ha affermato Carmela Durante, direttore generale del San Raffaele Giglio – ho ritenuto doveroso avviare o potenziare attività cliniche che rendono l’ospedale più vicino e attento all’universo femminile. Presenteremo – ha concluso– la richiesta per ottenere il “bollino rosa” assegnato agli ospedali più attenti alla salute femminile”.
Sette le principali aree prese in considerazione nel Centro: riproduzione/fertilità, contraccezione, counseling genetico, parto, sessualità, prevenzione tumori ginecologici, prevenzione e cura delle infezioni. Ci sono poi ambiti specifici di sensibilizzazione per le pazienti trattate con immunosoppressori o immunomodulanti che necessitano, nel corso del tempo, di una particolare attenzione perché le pazienti esposte agli agenti patogeni sviluppano con più facilità malattie, come il tumore al collo dell’utero da HPV (Papilloma Virus). In questo caso, lo screening a cui normalmente una donna si sottopone dovrà essere particolareggiato e più frequente, rispetto a una donna non in terapia, così come la scelta del trattamento più appropriato dovrà essere attentamente valutata in pazienti con alto rischio oncologico o frequentemente affette da infezioni.
23 luglio 2013
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